"You know Elvis, don't you? He's a geetar with six broken strings and a loose pelvis.
Elvis the Pelvis, they're calling him"
Now the folks in Georgia
they done gone wild
Over this brand new dancing style
They call shake that thing,
aww, shake that thing
I'm getting sick 'n' tired of telling you
to shake that thing
Papa Charlie Jackson, nativo di New Orleans, è stato una delle prime star maschili della Paramount Records, ottenendo un grande successo fin dalle sue prime uscite, "Papa's Lawdy Lawdy Blues" e "Salty Dog Blues", poi con "How Long Daddy, How Long", in coppia con la cantante Ida Cox, ripresa da Leroy Carr in "How Long How Long Blues".
Mayo Williams ha detto di averlo scoperto per strada davanti al Maxwell Street Market di Chicago, dove Jackson suonava di giorno, mentre la sera si esibiva nei club e nel vaudeville.
Il primo disco di grande successo di un cantante maschio che si accompagna da solo, voce e banjo, in cui Jackson esegue un inedito assolo "stop-time" con il suo banjo-chitarra a sei corde modello Gibson GB, diventerà uno dei primi standard del blues e uno dei dischi più influenti nella storia dei race records.
Lo stop-time è uno schema di accompagnamento, apparso nella musica ragtime, ad esempio in “Stoptime Rag” di Scott Joplin (1910), caratterizzato da una cadenza sincopata con accenti marcati e pause frequenti che dà l'impressione di un arresto e un cambio di tempo.
Nelle parole di Samuel Floyd Jr., lo stop-time è "un dispositivo musicale in cui il flusso in avanti della musica si ferma, o sembra fermarsi, sospeso in un unisono ritmico, mentre lo strumentista o il cantante improvvisa un assolo. Tali momenti vengono talvolta ripetuti, creando l'illusione di un cambio del tempo, come, ad esempio, in 'The Ragtime Dance' di Scott Joplin o in 'King Porter Stomp' di Jelly Roll Morton" (Wikipedia).
Altri esempi si trovano in "Stoptime Rag" di Scott Joplin e in "Cornet Chop Suey" di Louis Armstrong.
In meno di un anno, "Shake That Thing" viene riproposta dai Blue Five di Clarence Williams, da Ethel Waters, da Billy Wirges and his Orchestra, Viola McCoy, Viola Bartlette, dalla Original Washboard Band di Jimmie O'Bryant, da Abe Lyman e i suoi Californians.
Sempre intorno alla fine degli anni Venti, la si ritrova in varie re-interpretazioni come "Stomp That Ting", di Frank Stokes, "Wringin That Thing", di Tampa Joe e Macon Ed, "Smack That Thing", di Walter Coleman.
Nel 1928, rielaborata da Georgia Tom Dorsey e Tampa Red, diventa "It's Tight Like That", dando vita al sottogenere blues hokum.
Nel 1954 viene ripresa in versione jump blues da Wynonie Harris.
Told me you were high class
But I could see through that
Daddy I know
You ain't no real cool cat
You ain't nothing but a hound dog
Been snoopin' 'round my door
You can wag your tail
But I ain't gonna feed you no more
I get over the hill and way down underneathYou make me roll my eyes, even make me grit my teethI said shake, rattle and roll, shake, rattle and rollShake, rattle and roll, shake, rattle and rollWell, you won't do nothin' to save your doggone soul
Il testo sembra innocuo, parla apparentemente di ballare e divertirsi, in realtà nasconde un sottotesto dirty, pieno di allusioni sessuali.
Il ritornello "shake, rattle and roll" si riferisce sia alla danza che al sesso allo stesso modo di "rock and roll".
Nella versione di Turner, alla ragazza viene ordinato di "uscire da quel letto"; Haley lo cambia in "esci da quella cucina".
La versione di "Hound Dog" di Elvis Presley è nata inizialmente come una cover della versione di Freddie Bell and the Bellboys, che a sua volta era una parodia dell'originale.
Il testo, ora composto da sole tre frasi e senza rime, non ha senso, lo scenario del gigolò è sostituito da una tirata di aggressività disorientata, di ribellione beffarda e multiuso. Presley ringhia, sogghigna, grugnisce, scrolla le spalle, a contare è l'atteggiamento, la provocazione, la sensualità.
Presley esegue per la prima volta "Hound Dog" per un pubblico televisivo nazionale al Milton Berle Show il 5 giugno 1956. Per la sua seconda apparizione nel programma, su richiesta di Berle, Presley appare senza la sua chitarra.
I movimenti di Presley durante lo spettacolo sono energici e sessualmente allusivi, in particolare le rotazioni dei fianchi, che provocano le reazioni euforiche delle giovani donne nel pubblico in studio. Per la prima volta, l'America vede il ventunenne Elvis Presley esibirsi dalla testa ai piedi, mentre rotea il suo famigerato bacino.
La performance valse a Presley il soprannome di "Elvis the Pelvis" e la prima grande controversia della sua carriera. Lettere di protesta si sono riversate nell'ufficio postale della NBC, i critici hanno definito volgare lo spettacolo, i guardiani della morale hanno sollevato preoccupazioni sulla delinquenza giovanile e persino la Chiesa cattolica ha pubblicato un articolo d'opinione intitolato "Attenti a Elvis Presley".
"Elvis Presley è stato il primo cantante bianco maschio in America a proporre il sesso come un'attività desiderabile in sé.
Trattava la sua chitarra sia come un fallo che come una ragazza, punteggiando i suoi testi con grugniti animaleschi e i gemiti del maschio che si avvicina ad un orgasmo.
Si diceva che nei suoi jeans attillati fosse cucita una barra di metallo per suggerire un' 'arma' di proporzioni eroiche" (George Melly, 1970).
Her lips are like a volcano when it's hotI'm proud to say that she's my buttercupI'm in loveI'm all shook up
"Tutti urlavano e tutto il resto. E poi sono uscito dal palco e il mio manager mi ha detto che stavano urlando perché stavo dimenando le gambe... E così sono tornato fuori per un bis e ho fatto un po' di più. E più facevo, più si scatenavano”.
Urlavano, piangevano, in gran parte perdevano il controllo (proprio come in seguito è successo con i Beatles). I media lo trovavano per un verso inquietante, ma dall'altro lo hanno adorato, incensato, promosso.
Dal momento che questo tipo di espressione di massa della folla da parte di donne e ragazze era senza precedenti e impensabile per un artista ed un pubblico bianchi, sono state cercate delle spiegazioni.
Quale modo migliore di spiegare lo spettacolo spaventoso di orde di femmine fuori controllo se non scoprendo che stavano soltanto rispondendo all'essere sessualmente stimolate e manipolate da un uomo.
Non c'era nulla di nuovo in questo, Elvis fu semplicemente investito di tutte le proprietà e le preoccupazioni che in precedenza erano state riservate come stereotipo ai neri.
Elvis the Pelvis ha trasformato il 'diavolo popolare' (folk devil) in 'eroe popolare' (folk hero) "scalzando così la figura del nero in un modo estremamente stimolante per l'ego dei bianchi" (Simon Frith, Andrew Goodwin, 1990).
Secondo l'artista rhythm'nblues Hank Ballard, "nella società bianca, il movimento del calcio, lo scuotimento della gamba, tutto ciò era considerato osceno. Ora ecco questo ragazzo bianco che agita e rotola la pancia scuotendo quel famigerato bacino. Non avevo mai visto nemmeno i tizi neri farlo" (Wikipedia).
“Guardando Mr. Presley è del tutto evidente che la sua è una variazione rock-and-roll di uno degli atti più comuni nel mondo dello spettacolo: il virtuosismo dell'hootchy-kootchy.
La sua unica specialità è un movimento accentuato del corpo che finora è stato principalmente identificato con il repertorio del burlesque" (Jack Gould, New York Times, 6 giugno 1956).
Nell’ambito del burlesque (un tipo di spettacolo per adulti, imperniato su scene comiche a sfondo erotico, danze del ventre, spogliarelli, canti e danze, divenuto popolare a fine '800) con l'espressione "bump & grind" ci si riferiva alla rotazione dei fianchi e dei seni e al colpo di addome (che in Italia diventerà famosa come "la mossa").
Attorno alla metà del ‘900, l’espressione "bump & grind" ha cominciato ad essere usata nel gergo musicale americano anche per designare lo stile scatenato degli artisti neri di rhythm & blues.
Elvis risponde: "Non rotolo, non faccio quelle che chiamano evoluzioni pelviche. Il mio bacino non ha nulla a che fare con ciò che faccio. Ottengo il ritmo dalla musica. Ci salto perché mi piace quello che sto facendo. Non sto cercando di essere volgare, non sto cercando di stimolare il sesso. Faccio solo un sacco di mulinelli e fremiti".
Indipendentemente dal fatto che i genitori fossero a conoscenza delle origini sessuali negre della frase rock'n'roll, Presley ha incarnato una inedita versione visiva e auditiva del sesso.
Alcuni vedevano il cantante come un pervertito sessuale.
Diversi programmatori radio annunciarono che non avrebbero suonato la musica di Presley sulle loro stazioni a causa delle convinzioni religiose secondo cui la sua musica era "musica diabolica" e delle convinzioni razziste che si trattasse di "musica negra".
I numerosissimi fan di Presley allora si sintonizzarono su stazioni radio alternative che continuavano a suonare i suoi dischi.
Well, since my baby left me Well, I found a new place to dwell
Well, it's down at the end of Lonely Street At Heartbreak Hotel
Where I'll be--where I get so lonely, baby
Well, I'm so lonely I get so lonely, I could die
A gennaio del 1957, Elvis appare per la terza e ultima volta al The Ed Sullivan Show.
Un pubblico record di 60 milioni di persone si sintonizza per guardare, facendo registrare uno share dell'82,5%, il più alto mai conseguito prima di allora.
Elvis the Pelvis, il diabolico Re del Rock'n'Roll, in realtà era un devoto religioso e il Gospel era uno dei suoi generi musicali preferiti.
Alla fine dello spettacolo, Sullivan disse al pubblico televisivo: "Questo è un vero bravo ragazzo", rassicurando il mondo adulto della nazione.
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