giovedì 2 luglio 2020

LET IT ROCK




"A rolling stone gathers no moss"


GENERE: MUSICALE, STORICO

EPISODE 6






"Lasceresti andare tua sorella con un Rolling Stone?"


Questa era la domanda posta da un titolo del settimanale musicale Melody Maker nel 1965. 




Mick, Keith, Charlie, Brian e Bill: questi ragazzi belli e dannati stavano lavorando ai fianchi della cultura pop allentando le cinture della rivoluzione sessuale. 






Il loro rock blues scuro e tempestoso, l'erotismo androgino, l'atteggiamento volgare, ostile, irriverente, hanno dato vita ad un cocktail rock'n'roll travolgente come una pietra rotolante, like a rolling stone...






I ragazzi bianchi più neri di tutta l'Inghilterra erano destinati a diventare la più grande rock'n'roll band del mondo. 




SIGLA






Well, my mother told my father
Just before hmm, I was born
"I got a boy child's comin', he's gonna be
He's gonna be a "Rollin' Stone"


Nel 1950, il maestro del blues Muddy Waters pubblica un singolo a 45 giri, "Rollin' Stone", una versione del precedente "Catfish Blues".

"Rollin 'Stone" è un blues medio-lento tipico del Delta blues. Una performance solista di Muddy Waters alla voce e chitarra elettrica. 

La "pietra rotolante" del titolo è riferita ad un uomo sempre in movimento che invece di mettere su famiglia vaga per il quartiere in cerca di donne quando i loro mariti non sono a casa.

Nel 1962, il giovane musicista britannico Brian Jones stava formando una nuova band e durante una telefonata con il proprietario di un club gli fu chiesto il nome del suo gruppo. I suoi occhi si posarono su un album del suo amato Muddy Waters e il titolo della canzone sopra era "Rollin' Stone". 






The gypsy woman told my mother
Before I was born

I got a boy-child's comin'
He's gonna be a son-of-a-gun

He's gonna make pretty women's
Jump and shout

Then the world gonna know
What this all about

Don't you know I'm here
Everybody knows I'm here
Well, you know I'm the hoochie-coochie man
Everybody knows I'm here



Muddy Waters in precedenza aveva registrato nel 1954 "Hoochie Coochie Man", un blues divenuto standard scritto da Willie Dixon che oltre al sesso fa riferimento al Hoodoouna forma di magia popolare sviluppatasi presso la popolazione afroamericana del Sud degli Stati Uniti. 

Fu una delle canzoni più popolari e identificabili di Waters e contribuì a garantire il ruolo di Dixon come principale autore della Chess Records.

Hoochie Coochie era una danza sessualmente provocatoria, una danza del ventre molto erotica ma anche autoironica. 

Il termine "Hoochie coochie" tra gli afroamericani di quel tempo era usato per riferirsi a una persona sessualmente attraente o a un praticante di hoodoo.






Now when I was a little boy,
At the age of five,
I had somethin' in my pocket,
Keep a lot of folks alive.
Now I'm a man,
Made twenty-one,
You know baby,
We can have a lot of fun.
I'm a man,
I spell M-A-N... man.
All you pretty women,
Stand in line,
I can make love to you baby,
In an hour's time.
I'm a man,
I spell M-A-N... man.



Nel 1955, Bo Diddley risponde con "I'm a Man" che raggiunge il numero uno nella classifica R&B di Billboard.

Il cantante si vanta della sua prestanza sessuale, spiegando che è diventato davvero un uomo.





I'm a man
I spell mmm, aaa child, nnn
That represents man
No B, O child, Y
That mean mannish boy
I'm a man
I'm a full grown man
I'm a man
I'm a natural born lovers man
I'm a man
I'm a rollin' stone
I'm a man
I'm a hoochie coochie man


Sempre nel 1955, arriva la risposta di Muddy Waters: "Mannish Boy".


La canzone riprende entrambe le canzoni precedenti proseguendo con la ode alla spavalderia sessuale maschile

Nel testo cita sia "Hoochie Coochie Man" che "Rollin' Stone" lasciando intendere che entrambe sono delle metafore che si rifericono al sesso.



"A rolling stone gathers no moss"


Una pietra che rotola non fa altro che correre qua e là, trotterellare e cadere, ma si impadronisce di tutto il paese.





I said the joint was rockin'

A goin' round and round

Yeah, reelin' and a rockin'

What a crazy sound

And they never stopped rockin'

'Til the moon went down





Nel 1964, le superstar fiorenti chiamate Rolling Stones lasciano Londra e attraversano l'Atlantico per esibirsi al The Ed Sullivan Show. 

La performance sarà una vera hit. Le ragazze delle piccole città urlavano così forte che riuscivi a malapena a sentire la resa della canzone "Around and Around" di Chuck Berry. 

Sullivan rimproverò il pubblico e giurò di non invitare mai più la band sul suo palco.







If you see my little red rooster
Please drive him home

If you see my little red rooster
Please drive him home

Ain't had no peace in the farm yard
Since my little red rooster's been gone



Little Red Rooster (o The Red Rooster), un blues considerato uno standard del genere, è stato registrato da Howlin' Wolf nel 1961, ma la canzone è accreditata a Willie Dixon. Precedenti brani blues sono stati fonte d'ispirazione. 


Rolling Stones con la loro versione del 1964 ebbero un importante successo. La scansione ritmica stop-time riprende quella di "The Hoocchie Coochie Man".





I haven't found no eggs in my basket
Since my rooster been gone


Il gallo ("rooster" in lingua inglese) è un tema ricorrente in diverse canzoni blues degli anni venti e trenta. La canzone del 1929 "Banty Rooster Blues" di Charlie Patton viene spesso indicata come la "progenitrice" di "Little Red Rooster". Poi anche "If You See My Rooster (Please Run Him Home)", del 1936, di Memphis Minnie.

Nel 1950, Margie Day con i Griffin Brothers hanno registrato un blues uptempo dal titolo "Little Red Rooster".






La versione dei Rolling Stones ha raggiunto la posizione numero 1 in classifica nel Regno Unito il 5 dicembre del 1964. 

La prima ed unica volta che una canzone blues ha raggiunto la vetta della classifica dei singoli in Gran Bretagna.





Non è chiaro il significato del testo ma quasi certamente nasconde una allusione sessuale: "Red Rooster" potrebbe riferirsi all'organo genitale maschile o anche a quello femminile.







Well, I'm a king bee
Want you to be my queen
Well, I'm a king bee
Want you to be my queen
Together we can make honey
The world ever never seen

Well, I'm a king bee
Can buzz all night long
Well, I'm a king bee
Can buzz all night long
Well, I can buzz better, baby
When your man is gone



"I'm a King Bee" è uno "swamp blues" scritto e registrato per la prima volta da Slim Harpo nel 1957. Lo "swamp" è un tipo di blues della Louisiana sviluppatosi intorno a Baton Rouge negli anni '50 e '60. In genere ha un tempo lento e incorpora influenze di altri generi, in particolare zydeco e cajun.

Usa la figura ritmica di "Rockin' and Rollin'" di Lil 'Son Jackson

La canzone è una allegoria sessuale tipica del dirty blues.




I Rolling Stones hanno registrato "I'm a King Bee" per il loro album di debutto del 1964. L'arrangiamento della band generalmente segue quello di Slim Harpo, ma include un assolo slide-guitar di Brian Jones.







I can't get no satisfaction
I can't get no girl reaction
'Cause I try and I try and I try and I try
I can't get no, I can't get no

When I'm ridin' round the world
And I'm doin' this and I'm signin' that
And I'm tryin' to make some girl
Who tells me baby better come back maybe next week
'Cause you see I'm on a losing streak

I can't get no
Oh no no no
Hey hey hey
That's what I say





Nel giugno 1965, i Rolling Stones pubblicano il singolo "(I Can't Get No) Satisfaction": è un successo senza precedenti, portando il gruppo per la prima volta in vetta alla Billboard Hot 100 per quattro settimane. 

Il riff di chitarra del brano di Keith Richards è uno dei più celebri della storia del rock.

In Europa, la canzone fu inizialmente trasmessa solo da alcune emittenti pirata, perché quelle ufficiali ritenevano il testo del brano troppo sessualmente esplicito

Ai tempi, la canzone venne percepita come inquietante a causa sia delle sue connotazioni sessuali sia della visione negativa del commercialismo e di altri aspetti della cultura moderna. 

Il critico Paul Gambaccini ha dichiarato: "Il testo era davvero minaccioso per un pubblico più anziano. La canzone è stata percepita come un attacco allo status quo". 

Quando i Rolling Stones hanno eseguito la canzone a Shindig! nel 1965, il verso "trying to make some girl" fu censurato, mentre al The Ed Sullivan Show del 13 febbraio 1966 il brano fu eseguito senza censure. 






How does it feel, how does it feel?
To be without a home
Like a complete unknown, 
like a rolling stone




Il 20 luglio 1965, Bob Dylan pubblica la canzone "Like A Rolling Stone", che diventerà uno dei suoi più grandi successi.

Rimane per ben tre mesi nelle classifiche statunitensi, battuta in seguito solo da "Help!" dei Beatles.

La canzone, considerata una pietra miliare, fonde per la prima volta folk e rock.

Per Dylan è un canto di rabbia e di liberazione, un voler uscire fuori dagli schemi e diventare una "pietra rotolante". 






My, my, my, my
Don't you worry 'bout what's on your mind (oh my)
I'm in no hurry I can take my time (oh my)
I'm going red and my tongue's getting tied (tongues' getting tied)
I'm off my head and my mouth's getting dry
I'm high, but I try, try, try (oh my)
Let's spend the night together
Now I need you more than ever
Let's spend the night together now



Il 13 gennaio 1967 i Rolling Stones pubblicano il singolo "Let's Spend the Night Together". 

Il testo descrive in modo piuttosto esplicito interazioni sessuali con una ragazza.


Il 15 gennaio 1967, nel corso dell'Ed Sullivan Show, alla band fu inizialmente rifiutato il permesso di eseguire il pezzo. Lo stesso Ed Sullivan disse a Mick Jagger: «O se ne va la canzone o ve ne andate voi». Venne raggiunto un compromesso che consisteva nel sostituire "let's spend the night together" ("passiamo la notte insieme") con "let's spend some time together" ("passiamo un po' di tempo insieme"). 

Jagger acconsentì ma ogni volta che pronunciava la frase ammiccava ostentatamente alla telecamera.

Nell'aprile 2006, in occasione della loro prima esibizione assoluta in Cina, le autorità hanno vietato al gruppo di eseguire la canzone a causa del suo "testo allusivo".





I bet your mama was a tent show queen
And all her boyfriends were sweet sixteen
I'm no schoolboy but I know what I like
You shoulda heard me just around midnight

Brown sugar
How come you taste so good
Ah, brown sugar
Just like a young girl should


Nel 1971 esce il singolo "Brown Sugar". 

Jagger, che ha scritto il brano dedicandolo a delle sue avventure, ha detto: "Il testo allude alle droghe e alle ragazze".

"Brown Sugar" nell'aprile 1971 va al numero uno sia negli Stati Uniti che in Canada, al numero due sia nel Regno Unito che in Irlanda. Da allora è diventato un classico del rock.

Nel singolo britannico appare anche una riproduzione dal vivo di "Let It Rock" di Chuck Berry, registrata all'Università di Leeds durante il tour del Regno Unito del 1971.

 


Anche questa canzone ha fatto molto scalpore. Il testo è stato considerato scandaloso

Jagger mette insieme una serie di argomenti tabù, tra cui la schiavitù, lo stupro, il sesso interrazziale, il cunnilingus, il sadomasochismo, la verginità perduta e l'eroina.

Anche "Brown Sugar" è stata vietata dal governo cinese.







    Yeah, I heard about your Polaroids
Now that's what I call obscene
Your tricks with fruit was kind a cute
I bet you keep your pussy clean
Honey, I miss your two tongue kisses
Legs wrapped around me tight
If I ever get back to New York, girl
Going to make you scream all night

Yeah! You're a star fucker, star fucker, star fucker, star 
Yeah, a star fucker, star fucker, star fucker, star
star fucker star




Il 10 settembre 1973, la BBC annuncia che la canzone "Star Star" è stata bandita a causa del testo osceno.

Un rock'n'roll in stile Chuck Berry che parla di una donna dedita a sedurre personaggi famosi.

Nel ritornello, Mick Jagger chiama ripetutamente la donna "starfucker", che era il titolo originale poi cambiato per volontà di Ahmet Ertegun, capo della Atlantic Records.




Durante l'esecuzione della canzone, nel tour americano del 1975, sul palco appare un pene gonfiabile gigante, chiamato ironicamente "Tired Grandfather" ("Nonno Stanco"), che Jagger ogni tanto cavalca.




Chicago, Checkerboard Lounge, 22 Novembre 1981


Il cerchio si chiude.

Muddy Waters sta eseguendo dal vivo il classico "Baby Please Don't Go".

I Rolling Stones entrano nel club portando bottiglie e bionde.

"Portiamo qui Mick Jagger!", dice Waters raggiante.

Jagger non si fa pregare, raggiunge Waters sul palco. Waters dice: "E Keith?".

Richards sale su un tavolo e poi sul palco, abbracciando una donna nera con un vestito rosa che pochi istanti prima gli aveva servito un secchio di whisky.

Gli viene consegnata una Telecaster nera. Waters invita anche Ron Wood.

Tutti insieme, danno vita ad una memorabile versione estesa di "Mannish Boy", doveroso tributo al maestro, raggiunti sul palco anche da Buddy Guy e Junior Wells.

La jam session continuerà tutta la notte.

In memoria di quello straordinario concerto, nel 2012 è stato pubblicato "Live at the Checkerboard Lounge".






Ying yang, you're my thing
Oh, now, baby, won't you hear me sing
Flip Flop, fit to drop
Come on baby, won't you let it rock?
Oh yeah! Oh yeah!
From San Jose down to Santa Fe
Kiss me quick, baby, won'tcha make my day
New Orleans with the Dixie Dean
To Dallas, Texas with the Butter Queen
Rip this joint, gonna rip yours too
Some brand new steps and some weight to lose
Gonna roll this joint, gonna get down low
Round and round and round we'll go

Wham, Bham, Birmingham, Alabam' don't give a damn
Little Rock and I'm fit to top
Ah, let it rock




TO BE CONTINUED


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