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FESCENNINA LICENTIA: I FALISCI, IL GRANDE FALLO, GLI ISTRIONI E LE ORIGINI DELLA SATIRA


PARENTAL ADVISORY EXPLICIT LYRICS


Tu m’hai il cazzo in potta, in cul mi vedi,
Ed io vedo il tuo cul com’egli è fatto,
Ma tu potresti dir ch’io sono un matto
Perche tengo le man dove stà i piedi.

    Perche io provi un si solenne cazzo,
Che mi roverscia gl’orli della potta
Io vorrei trasformarmi tutta in potta,

Ma vorrei che tu fossi tutto cazzo.

    Che se tutta foss’io potta, e tu cazzo
Io sfamerei a un tratto la mia potta
E tu trarresti anco dalla potta
Tutto il piacer che ne può trarre un cazzo.

    Ma non potend’io esser tutta potta,
Ne tu del tutto divenir un cazzo
Ricevi il buon voler della mia potta:

    E voi pigliate del mio poco cazzo
L’animo pronto e’n giù la vostra potta

Calate, mentr’in sù spingo il mio cazzo,

                    E dopo sopra il cazzo
Lasciatevi andar tutta con la potta
    

Ch’io sarò cazzo, e voi sarete potta.

Pietro Aretino, "Sonetti Lussuriosi"


Commoditas haec est in nostro maxima pene,
laxa quod esse mihi femina nulla potest. 

Un vantaggio ben grande ha il mio pene:
che nessuna donna è per me troppo larga. 

Carmina Priapeia, XVIII

Totus mundus agit histrionem

Wiliiam Shakespeare