martedì 21 luglio 2020

SLUTWAVE





EPISODE 2 SEASON 2

GENERE: Musicale, Storico

PARENTAL ADVISORY: SEXUALLY EXPLICIT CONTENT



SIGLA




I come home in the morning light
My mother says, "When you gonna live your life right?"

Oh mother dear we're not the fortunate ones
And girls, they wanna have fun
Oh girls just want to have fun
The phone rings in the middle of the night
My father yells, "What you gonna do with your life?"

Oh daddy dear, you know you're still number one
But girls, they wanna have fun
Oh girls just want to have
That's all they really want
Some fun
When the working day is done
Oh girls, they wanna have fun






"Girls Just Want to Have Fun", della cantante newyorkese Cyndi Lauper, nel 1983 raggiunge la posizione numero due della classifica Billboard, diventando un successo mondiale all'inizio del 1984.






Scritta dal musicista Robert Hazard, da un punto di vista maschile, cantata da Cyndi Lauper, su una base dance synth-pop, è diventato un inno femminista: la Lauper reclama il diritto per le donne di poter fare quello che fanno gli uomini. 




L'uscita del singolo è stata accompagnata da un video stravagante,
diretto da Edd Griles, con la partecipazione dell'attore comico Dan Akroyd e del wrestler Lou Albano.

In linea con il messaggio della canzone, il video rappresenta in modo ironico lo spirito giocosamente ribelle della Lauper che prima si rivolge ai suoi genitori, poi chiama al telefono un gruppo di amiche con cui si riversa per strada ballando e proclamando la voglia di libertà.


Ha detto la Lauper: “Quando il movimento delle donne iniziò davvero all'inizio degli anni '60 e '70, mi sentii così potente ed era elettrizzante per me. Ma negli anni ’80, sembrava che gran parte del duro lavoro di persone come Betty Friedan e Gloria Steinem fosse stato dimenticato e le donne stessero ancora una volta accettando lo status quo. Eravamo andati lontano, ma non abbastanza, quindi ho cantato per tutte le donne del mondo per ricordare il nostro potere.

Volevo che fosse un inno per le donne di tutto il mondo facendo passare il messaggio che siamo esseri umani potenti. Volevo essere sicura che quando una donna vedeva il video si sentisse rappresentata, sia che fosse grassa o magra, affascinante o meno, e di qualunque razza".




Una "forte dichiarazione femminista", un "inno alla solidarietà femminile" (Gillian G. Gaar).

"Il 1983 è stato uno spartiacque nella storia dei video rivolti alle donne. È l'anno in cui alcune questioni e rappresentazioni iniziano ad acquisire importanza e le strategie testuali dei discorsi femminili iniziano a fondersi" (Lisa A. Lewis).
 





Dirty
Filthy (filthy)
Nasty, you nasty (yeah)
Too dirty to clean my act up
If you ain't dirty
You ain't here to party (whoo!)

Rowdy
Gonna get a little unruly
Get it fired up in a hurry
Want to get dirty, it's about time 
that I came to start the party

Ooh, sweat dripping over my body
Dancing gettin' just a little naughty
Want to get dirty, it's about time for my arrival





Circa 20 anni dopo "Girls Just Want To Have Fun", la musica pop al femminile ha invaso le classifiche.

Il nuovo femminismo si è spinto molto oltre, le ragazze ora reclamano un divertimento "vietato ai minori".

La cantante americana Christina Aguilera, nel 2002, pubblica un manifesto del Pop Porno: "Dirrty", un duetto con il rapper statunitense Redman, remake del singolo di quest'ultimo "Let's Get Dirty (I Can't Get in da Club)".

Il brano è famoso specialmente per il video musicale sessualmente esplicito che ha eliminato ogni traccia della precedente immagine da brava ragazza della Aguilera.




Diretto da David LaChapelle, è stato descritto come "un'orgia post-apocalittica" (Wikipedia). The Guardian lo ha definito "maestosamente osceno" (Betty Clarke).

Ambientato in un night club, vede la Aguilera scontrarsi in un incontro di wrestling con una donna mascherata. A queste sequenze sono alternate altre in cui la cantante esegue una coreografia sul ring, insieme ad altre ballerine. Nel finale del video compare anche il rapper Redman




In una scena, la Aguilera e alcune ballerine si scatenano in un ballo sfrenato all'interno di un bagno pubblico allagato, in cui si ergono alcuni urinatori, allusione alla urofilia.

Molte controversie sono nate per via di un poster mostrato nel video e scritto in lingua thailandese in cui si promuove il turismo sessuale. LaChapelle ha dichiarato di non sapere che cosa significasse.

Molte stazioni video lo hanno vietato affermando che mostra la simulazione di una masturbazione.

"È grezzo e viscerale, sporco e sovversivo, in anticipo sui tempi, mostra una sessualità prepotente e aggressiva che in precedenza non era accessibile alle masse" (Amy Roberts).

La scrittrice Emma Forrest ha osservato: "Ciò che si sta rappresentando sono dellle sottoculture della sessualità, ma lasciare intendere che sia la normalità non è giusto... neanche Madonna lo ha mai fatto" (Wikipedia).

Nonostante le critiche, il video si è piazzato al numero uno della classifica Total Request Live di MTV ad ottobre del 2002, e al numero due nella classica dei "Video Musicali Scandalosamente Sexy" compilata dalla rete televisiva americana a pagamento VH1 nel 2013.

Il singolo ha raggiunto la prima posizione nel Regno Unito e la top ten di numerosi altri paesi.






Il video di "Dirrty" ha dato origine alla danza chiamata "slutdrop", che consiste nel piegare le ginocchia, accovacciandosi con un braccio alzato, fino a quando i glutei non raggiungono quasi il pavimento, per poi rialzarzi in piedi all'indietro mostrando il sedere.

La danza, che poi muterà nel twerking, è stata popolarizzata da altre pop-pornostar femminili come le Pussycat Dolls e Beyoncé.




Baby, can't you see (See)
How these clothes are fitting on me (Me)
And the heat coming from this beat? (Beat)
I'm about to blow, I don't think you know

I'm telling you to loosen up my buttons, babe (Uh-huh)
But you keep fronting, uh
Sayin' what you gon' do to me (Uh-huh)
But I ain't seen nothing


 the Pussycat Dolls feat. Snoop Dogg, "Buttons" (2006)





Sophie Wilkinson del Guardian ha scritto che il nome "slut drop", letteralmente "mossa da troia", è esemplare di come le donne cerchino di riappropriarsi del significato dispreggiativo del termine, così come le donne nere si sono riappropriate del termine "bitch". 




Wilkinson l'ha definito un "vero significante del cameratismo femminile"

Kat Stoefell della rivista New York, in un articolo intitolato "Slut-Dropping to Either Save or Ruin Feminism", si è mostrata scettica riguardo la valutazione della Wilkinson.




La Aguilera ha poi continuato a promuovere il suo alter ego dirty chiamato "Xtina" posando in modo provocatorio e spesso e volentieri anche nuda.

Un numero del 2003 della rivista "Maxim" con un suo servizio fotografico è diventato il più venduto di sempre.




Più tardi nello stesso anno, gli abbonati della rivista l'hanno decretata "la donna più sexy dell'anno".

Aguilera ha risposto alle critiche: "Mi piace scioccare, penso che sia stimolante. Amo giocare e sperimentare, essere docile o stravagante come mi sento in un dato giorno. Quando sei audace e aperto, artisticamente parlando, nella musica e nei video, un sacco di persone si sentono automaticamente minacciate da te, specialmente in America... OK, potrei essere stata la ragazza a culo nudo nel video, ma se guardi bene, anch'io sono all'avanguardia. Non sono solo una ragazza zoppa in un video rap; sono nella posizione di potere, ho il controllo completo di tutto e di tutti coloro che mi circondano. Essere completamente fuori di testa in quel modo è, per me, la misura di un vero artista".



"Con l'album 'Stripped', Christina ha ridefinito l'interprete pop femminile del 21° secolo. Ha messo a morte l'idea della 'castità' obbligatoria delle cantanti che aveva preso piede negli anni precedenti. Dopo 'Stripped', artiste come Britney Spears e Beyoncé si sono sentite più a loro agio nell'esprimere la sessualità e non hanno più sentito il bisogno di vendere la propria innocenza".

Dirrty revolution




Get crazy
Let's go
That's right
C'mon
Give it to me now
Don't stop

I'm not myself tonight
Tonight I'm not the same girl (same girl)






Dopo qualche anno, nel 2010, con "Not Myself Tonight", brano tratto dall'album "Bionic", si ripresenta in versione sadomaso, in omaggio a Madonna.

Il video diretto da Hype Williams è sessualmente esplicito con scene sadomaso e bondage. La Aguilera, con varie acconciature e diversi abiti, si rivela come una dominatrice, una "dirrty mistress".

Secondo Mike Wass di Idolator, "il video è una via di mezzo tra il porno fetish e l'alta moda".

A maggio del 2020 ha raggiunto la posizione numero uno nella Top 100 in più paesi, tra cui Francia, Spagna e Stati Uniti.





In parte si deve proprio al successo di "Dirrty" la nascita del termine dispregiativo "Slutwave", nato sul blog di musica satirica Hipster Runoff, rivolto alle star femminili della musica pop che adottano uno stile fortemente sessualizzato - balli provocanti, abiti succinti, testi espliciti, richiami alla pornografia - per raggiungere il successo.

A fine 2010, la rivista "Rolling Stone" lo ha decretato genere dell'anno






La "madrina" del genere è considerata Madonna perché, secondo K.C. Libman di LA Weekly"ha inaugurato una potente era della sessualità femminile nella musica pop".





I know you want it
The thing that makes me
What the guys go crazy for
They lose their minds
The way I wind
I think it's time
La la, la la, la
Warm it up
La la, la la, la
The boys are waiting
My milkshake brings all the boys to the yard
And they're like, it's better than yours
Damn right it's better than yours
I can teach you, but I have to charge





"Milkshake" della cantante americana Kelis, originariamene offerta a Britney Spears, a dicembre del 2003 raggiunge il numero 3 della Billboard Hot 100.

Prodotta da Pharrell Williams e Chad Hugo, conosciuti come i Neptunes, la canzone è nota per il rap eufemistico del ritornello e le sonorità funk, R&B elettroniche.

A dire della sessa Kelis, "milkshake è una metafora per esprimere 'qualcosa che rende le donne speciali', un grande occhiolino sul modo in cui puoi rivendicare la tua sessualità e rendere più debole il maschio che ti oggettivizza".





There's no escape
I can't wait
I need a hit
Baby, give me it
You're dangerous
I'm loving it
Too high
Can't come down
Losin' my head
Spinnin' 'round and 'round
Do you feel me now?
Oh,
The taste of your lips
I'm on a ride
You're toxic I'm slippin' under
With a taste of a poison paradise



A gennaio 2004 esce il singolo "Toxic", secondo estratto dal quarto album in studio di Britney Spears, "In the Zone".

Uno dei suoi brani dance-pop più avvincenti che incorpora elementi della musica bhangra, una musica popolare indiana upbeat, con una strumentazione varia composta da batteria, sintetizzatori e chitarra surf.

Il testo è la metafora estesa di un amante descritto come una droga pericolosa ma additiva.

Un grande successo in tutto il mondo, ha raggiunto la Top 5 in 15 paesi, e la cima delle classifiche in Australia, Canada, Ungheria, Irlanda, Norvegia e Regno Unito. Negli Stati Uniti è diventato il suo quarto singolo Top 10. 

Il video musicale, diretto da Joseph Kahn, contiene riferimenti a "Blade Runner", "The Seven Year Itch" ("Quando la Moglie è in Vacanza") e ai film di John Woo


La Spears appare nelle vesti di un sexy agente segreto in cerca di vendetta contro un ex amante.


È stato considerato troppo audace e MTV lo ha programmato solo a tarda notte.


"Toxic" è ampiamente riconosciuta come la canzone che ha cambiato il volto della musica pop-dance degli anni 2000, consacrando l'electro-pop e fornendo un modello per molti successi che seguiranno.




Il 15 aprile 2020, il video di "Toxic" ha raggiunto 441 milioni di visualizzazioni su YouTubeA luglio 2024, ha superato 670 milioni.

In una scena divenuta iconica, Britney appare nuda con un abito trasparente ricoperto di diamanti.

Un esempio di video musicale pop porno del 21° secolo. 




Il video mostra una donna forte e potente che domina sui maschi. La narrazione si spaccia per femminista, mostrando una Britney sicura di sé e del suo corpo che esprime la sua sessualità. 

In realtà, ritrae lo sfruttamento delle donne nella società come oggetti sessuali. 

Britney sembra avere ancora il controllo della sua sessualità che usa per manipolare gli uomini, ma, come lei stessa ammette, è drogata di sesso.





We can get down like there's no one around
We'll keep on rockin' (We'll keep on rockin')
We'll keep on rockin' (Keep on rockin')

Cameras are flashin' while we're dirty dancin'
They keep watching (They keep watching)
Keep watching
Feels like the crowd is saying
Gimme, Gimme more
Gimme, More




"Gimme More" è il primo singolo estratto dal quinto album di Britney Spears, "Blackout", del 2007, accompagnato da gemiti e sospiri pesanti.

Britney apre il brano sussurrando la frase "It's Britney, bitch", con una risatina divertita, annunciando il suo ritorno sulla scena dopo un periodo di pausa, segnato dall'abuso di droghe e alcol, e anche uno scandaloso "sex tape".

Ha raggiunto la posizione numero tre della classifica Billboard Hot 100 e la numero uno in Canada.

Ha venduto mondialmente oltre 4.300.000 di copie diventando la quinta Top 10 americana della Spears.

New Musical Express ha definito la voce della Spears "il grido di aiuto di una sessodipendente".

Il brano è stato definito come "ipnotico pole-dance pop" (Dennis Lim).




Nel video, diretto da Jake Sarfaty, la Spears si presenta in versione dirty nella parte di una spogliarellista, indossando un giubbotto di pelle, una cintura borchiata, mutandine e calze a rete. 

Balla in modo erotico attorno a un palo e contro uno specchio.

Su Vevo ha raggiunto 100.000.000 di visualizzazioni, diventando il nono video musicale della Spears a raggiungere questa quota.




L'ondata "slutwave" inaugura ufficialmente l'era del "Pop Porno".

Nell'articolo intitolato  “Women, Pop Music, and Pornography”, Meredith LeVande analizza il modo in cui la pornografia è emersa nella cultura tradizionale attraverso la musica pop.

Secondo la Levande, la normalizzazione delle immagini pornografiche attraverso la musica e la pubblicità è stata programmata dalle grandi corporazioni che ricavano grossi profitti dallo sfruttamento sesssuale.

"Il femminismo è stato dirottato, i dirottatori usano le pop star femminili per vendere il sesso. Il mito più popolare è l'equazione che lega spogliarellismo, prostituzione e immagini pornografiche al potere".




Let's have some fun, this beat is sick
I wanna take a ride on your disco stick
Don't think too much just bust that kick





"LoveGame" della cantante italo-americana Lady Gaga, dall'album di debutto "The Fame" del 2008, è un brano dance up-tempo in stile elettropop entrato nelle prime dieci posizioni di Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda e altri Paesi europei ed è divenuto la terza numero uno consecutiva di Lady Gaga nella Billboard Pop 100 statunitense.





Lady Gaga ha dichiarato: «"disco stick" è una delle mie ben studiate metafore per un pene. Quando la canto dal vivo, ho in mano un vero bastone - sembra un pene gigante duro e gustoso - che si accende».




Il video, diretto da Joseph Kahn, ambientato in varie location urbane, come un parcheggio sotterraneo e la stazione della metropolitana di New York, presenta Lady Gaga con diversi abiti. 



Inizialmente, si presenta con il corpo nudo  dipinto di vernice blue e viola ricoperta solamente da strass e glitter su una panchina in mezzo a due uomini sui cui capelli è scritto LOVE e FAME






La scena si sposta all'ingresso di una stazione della metropolitana dove Gaga canta e balla indossando un body grigio-bianco con un cappuccio in raso e degli occhiali in metallo, agitando il disco stick attorniata dai ballerini.




All'interno della metropolitana Gaga appare ancora con il body e una giacchetta dello stesso colore poi con uno slip argentato e una giacchetta di pelle nera mentre esegue delle coreografie insieme ai ballerini.


Poi la si vede entrare in una biglietteria dove un uomo in divisa la avvinghia, la bacia e la accarezza. In rapida sequenza l'uomo viene sostituito da una donna.



Infine Lady Gaga esegue una coreografia insieme ai ballerini in tenuta sexy "nazi chic".





Secondo Emma Hope Allwood della rivista Dazed, la tenuta nazista richiama quella di Charlotte Rampling nel film "The Night Porter" ("Portiere di Notte") di Liliana Cavani


Una simile tenuta era stata usata anche per il video di "Justify My Love" di Madonna.

Negli Stati Uniti, VH1 e MTV hanno ritoccato pesantemente il video, rimuovendo tutte le scene in cui Lady Gaga appare nuda e rendendo illeggibile la scritta "Campari" su una bottiglia tenuta in mano da un ballerino.

Il video è stato censurato in molti Paesi. In Australia è stato vietato ai minori per le scene bondage. Per lo stesso motivo è stato bandito da MTV Arabia.

Ciò nonostante ha superato 100 milioni di visualizzazioni su YouTube e Vevo.







Do what you want, don't stop, let's party
Do what you want, what you want with my body
Do what you want, what you want with my body

Write what you want, say what you want 'bout me
If you're wondering, know that I'm not sorry

Do what you want, what you want with my body
What you want with my body




Ad ottobre del 2013, Lady Gaga pubblica un altro manifesto slutwave: "Do What U Want", con la voce ospite del cantante R. Kellysecondo singolo tratto dal terzo album in studio, "Artpop".

Il testo prende di mira i suoi detrattoriche la accusano di sfruttare una immagine iper-sessuale, proclamando la libertà di fare ciò che vuole con il suo corpo.




Per essere ancora più esplicita, sceglie di usare per la copertina del disco un primo piano delle sue natiche in un perizoma floreale fotografato da Terry Richardson, che ha anche diretto il video.

"Do What U Want" ha raggiunto il numero uno in Ungheria e la Top 10 in Austria, Canada, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Libano, Norvegia, Scozia, Corea del Sud, Spagna e Regno Unito, nonché la Top 20 in Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Nuova Zelanda, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. 

Sono stati rilasciati diversi remix della canzone, tra cui quello con un rap di Christina Aguilera.






A novembre del 2013, Interscope annuncia che il video integrale sarebbe stato rilasciato tramite il servizio di condivisione di file BitTorrent

Il pacchetto consiste di immagini, e una clip separata, in risoluzione 4K, che documenta la realizzazione del video e interviste di Lady Gaga con il regista.

La clip è rimasta inedita mentre il video mostra scene sessualmente esplicite. In una di queste, R. Kelly, nel ruolo di un dottore, allunga una mano sotto un lenzuolo che copre Lady Gaga completamente nuda, facendola gemere. 

In un'altra scena, Richardson fotografa Lady Gaga mentre si contorce su dei giornali. 

Il video verrà poi cancellato a causa del processo a carico di  R. Kelly per possesso di pornografia infantile e molestie sessuali (Kelly sarà poi condannato a 20 anni di prigione).


Il 10 gennaio 2019, la cantante annuncia via Twitter la decisione di eliminare "Do What U Want" dalla versione streaming dell’album.







To locate the single man
I've got on me a special radar,
And the fire department's hot line
in case I get in trouble later
Not looking for cute little divas
Or rich city guys that just want to enjoy
I'm having a very good time
and behave very bad in the arms of a boy

There's a she wolf in the closet
Open up and set her free (ahoo)
There's a she wolf in the closet
Let it out so it can breath





Il 17 luglio 2009, la cantante colombiana Shakira pubblica il singolo "She Wolf" come primo estratto dall'album omonimo.
Un synth-pop in stile disco hi-NRG, con un campionamento di "Good Times", celebre brano degli Chic, in cui Shakira descrive la noia dovuta ad un suo partner insoddisfacente e la sua trasformazione in una lupa affamata di piacere.

Shakira ha dichiarato che il brano racconta del lato animalesco di ogni persona.
Ha raggiunto il numero uno delle classifiche in Canada, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. 

Negli Stati Uniti ha raggiunto il numero 11 nella US Billboard Hot 100 e il numero uno della Dance-Club Play Songs. 




La versione in lingua spagnola, "Loba", ha raggiunto il numero uno nelle classifiche Hot Latin Songs e Tropical Songs.
Il video musicale diretto da Jake Nava mostra Shakira che danza vestita in modo provocante in una una grotta e in una gabbia dorata mentre esegue movimenti acrobatici molto erotici.



James Montgomery di MTV ha elogiato la danza di Shakira, osservando che "riesce persino a superare Beyoncé". 

Ha poi aggiunto che il posteriore di Shakira è "la vera star del video".


Il 28 aprile 2014, il video ha raggiunto 100 milioni di visualizzazioni su YouTube, entrando a pieno diritto negli annali del Pop Porno.





Do you like it boy
I wa-wa-want
What you wa-wa-want
Give it to me baby
Like boom, boom, boom
What I wa-wa-want
Is what you wa-wa-want

Na, na-ah

Come here rude boy, boy
Can you get it up
Come here rude boy, boy
Is you big enough
Take it, take it (yeah)
Baby, baby (yeah)
Take it, take it (yeah)
Love me, love me (yeah)






Il 19 febbraio 2010, la cantante barbadiana Rihanna pubblica il singolo "Rude Boy" come quarto estratto dal suo quarto album in studio, "Rated R".

Un brano pop dance up-tempo con influenze R&B, dancehall e ragamuffin.

Nel testo, esclusivamente a sfondo sessuale, non mancano provocazioni. 

Sulla rivista Q la stessa Rihanna ha dichiarato di come la canzone parli del "piacevole pericolo che corrono le ragazze a cui piacciono i ragazzi sudati della strada".

"Rude Boy" ha raggiunto il numero uno della Billboard Hot 100 per cinque settimane consecutive, il sesto singolo numero uno di Rihanna negli Stati Uniti. 

Ha raggiunto il numero uno in Australia e le prime cinque posizioni in Germania, Ungheria, Irlanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Slovacchia e Regno Unito.




Nel video sgargiante e goliardico diretto da Melina Matsoukas, con inserti di pop art che richiamano le opere di Keith HaringJean-Michel BasquiatAndy Warholin linea con il sound molto mascolino, Rihanna proietta l'immagine di una femmina dominante, disinibita, provocante, alla ricerca di un maschio alla sua altezza, con espliciti riferimenti sessuali.




Rihanna esegue varie mosse di dancehall come la "Bogle", popolarizzata da Gerard Levy.

Indossa una varietà di abiti nel video, tra cui un body a rete dorata e una tuta elasticizzata zebrata mentre è seduta su una zebra imbottita. 

Nel complesso, "Rude Boy" è un esempio di come il pop porno abbia ricercato la sua legittimazione mascherandosi spesso da "art pop".





Feels so good being bad (oh, oh, oh, oh, oh)
There's no way I'm turning back (oh, oh, oh, oh, oh)
Now the pain is for pleasure
'Cause nothing can measure (oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh)

Sex in the air, I don't care
Sticks and stones may break my bones
but chains and whips excite me

Na-na-na, come on, come on, come on
I like it, like it, come on, come on, come on


II singolo "S&M", tratto dal suo quinto album "Loud", del 2010, pubblicato il 23 gennaio 2011, supportato da ritmi di basso, tastiera e chitarre, è un brano dance Hi-NRG che parla di sesso con riferimenti al sadomasochismo, al bondage e al feticismo, un classico Pop Porno.


Ha raggiunto il numero due nella classifica Billboard Hot 100. Insieme alle vendite del remix, che vede la partecipazione di Britney Spears, è diventato il decimo singolo numero uno di Rihanna e il quinto della Spears

È stato certificato quintuplo platino dalla Recording Industry Association of America (RIAA) e sestuplo platino in Australia. Ha raggiunto il numero uno in altri sei paesi, e la Top Ten in altri ventidue paesi.


Il video, diretto da Melina Matsoukasla risposta di Rihanna ai critici, descrive atti e feticci sadomasochistici softcore.
 
È stato bandito in molti paesi e limitato alla televisione notturna in altri.

Ofcom (Office of Communications), l'autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito, ha imposto il divieto "data la natura sessualizzata del contenuto e del tema, il comportamento a volte inappropriato, potenzialmente pericoloso e imitabile".



Rihanna ha raccontato a "Rolling Stone" del suo interesse per il bondage e altre attività di sadomasochismo, temi centrali in "S&M": "Mi piace prendere il comando, ma adoro essere sottomessa... essere sottomessa in camera da letto è davvero divertente".





Strip club and dollar bills

I still got my money

Patron shots, can I get a refill?

I still got my money

Strippers goin' up and down that pole

And I still got my money

Four o'clock and we ain't going home
'Cause I still got my money
Money make the world go 'round

Throw it up, throw it up (throw up)

Watch it all fall out (fall out)

Pour it up, pour it up (pour up)

That's how we ball out (ball out)







Con il singolo "Pour It Up" del 2013, tratto dall'album "Unapologetic", secondo singolo numero uno della cantante nella classifica Hot R&B/Hip-Hop Airplay, Rihanna ha svelato il suo lato più dirty.

Su una base hip hop genere trap, Rihanna canta un inno slutwave dedicato allo spogliarellismo.

Il testo è ambiguo: sembra esprimere un forte disprezzo per il denaro ottenuto tramite la prostituzione, ma nello stesso tempo esprime anche rassegnazione, non prospetta alcuna via d'uscita.






Il video, diretto da Vincent Haycock, ha fatto molto discutere.

Rihanna, nel ruolo di una spogliarellista, si contorce e si strofina su un gigantesco trono dorato, vestita con un reggiseno ricoperto di diamanti e un perizoma di jeans mentre alcune spogliarelliste scivolano lungo dei pali posizionati in mezzo a una gigantesca pozza d'acqua. Rihanna ogni tanto getta un pò di soldi per aria.

Rihanna in versione "X-rated" ha suscitato anche l'ira di molti suoi fans che sui social media hanno definito il video "vile", "osceno", e "pornografico".

Degli attivisti hanno chiesto a YouTube di rimuovere il video, che in poco tempo dopo la sua uscita ha superato 9 milioni di visualizzazioni.

A causa delle numerose proteste, il video è stato rimosso dalla piattaforma Vevo.




La dott.ssa Helen Wright, ex presidente della Girls’ School Association, ha invitato i genitori ad impedire ai loro bambini di guardare il video dichiarando che "umilia le donne".

Miranda Suit, di Safermedia, un'organizzazione benefica che fa campagne contro la violenza, il sesso e il linguaggio volgare nei media, ha dichiarato: "Rihanna racconta ai suoi fan - molti di loro ancora bambini - che le donne possono vendere il proprio corpo diventando un prodotto sessuale".

La professoressa Dionne Taylor, ricercatrice della Birmingham City University, ha affermato che "le stelle della musica pop con un'immagine fortemente sessualizzata come Rihanna danneggiano l'autostima delle ragazze".






Feels so good being bad (Oh uh, oh oh uh)
There's no way I'm turning back (Oh uh, oh oh uh)
Now the pain is my pleasure 
cause nothing could measure (Oh uh, oh oh uh)

Zip your lips like a padlock
And meet me in the back with a jack and the jukebox
Don't really care where you live at
Just turn around boy, let me hit that
Don't be a little bitch with your chit chat
Just show me where your dick's at





"Blah Blah Blah" è una canzone della cantante americana Kesha dal suo album di debutto, "Animal", del 2010.

Un electropop midtempo che prova a ribaltare il messaggio sessista molto diffuso nelle canzoni degli artisti maschi. 

Il testo racconta di una donna che, stanca di ascoltare le chiacchiere degli uomini, reclama il suo divertimento sessuale.

Ha raggiunto la Top 5 in Australia e Canada e la Top 10, negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda. 

Il video, diretto da Brendan Malloy, in linea con il testo, presenta Kesha che rifiuta le avance di numerosi uomini, alla ricerca di un partner sessuale di "poche parole".




Sex on the beach
We don't mind sand in our stilettos
We freak In my jeep
Snoop doggy-dog on the stereo oh oh

California girls We're unforgettable
Daisy dukes Bikinis on top Sun-kissed skin
So hot We'll melt your popsicle
Ooh oh ooh Ooh oh ooh




Sempre nel 2010, la cantante americana Katy Perry pubblica "California Gurls", singolo trainante del suo terzo album in studio, "Teenage Dream", che vede la partecipazione del rapper Snoop Dogg.

Una canzone pop-dance midtempo dedicata alle ragazze della California, come già in passato avevano fatto, in tutt'altra veste, i Beach Boys e successivamente David Lee Roth.

"California Gurls" è stato un successo in tutto il mondo. Ha raggiunto il numero uno nella Billboard Hot 100, per sei settimane consecutive, e in altri sette paesi, ed è stata la canzone più venduta del 2010 in Canada.

Il video, diretto da Mathew Cullen, sceglie la strada dell'art-pop, presentando i protagonisti come pezzi di un gioco da tavolo ambientato in una surreale "Candyfornia".

In questo regno, la regina Perry, al centro di paesaggi pastorali caramellosi (e stucchevoli), dovrà vedersela con il malvagio Sugar Daddy, interpretato da Snoop Dogg.


Stilisticamente, prende ispirazione dal lavoro del'artista Will Cotton, che ha fatto da direttore artistico, da "Alice's Adventures in Wonderland" ("Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie") e dal gioco da tavolo "Candyland".

In diversi momenti, la Perry appare distesa a pancia in giù, con le mutandine abbassate, su una nuvola di zucchero filato, indossando nient'altro che una parrucca d'argento.

La Perry è stata criticata per aver usato una immagine da Lolita sessualizata in una ambientazione studiata per far presa sui più piccoli.




'Cause I'm all that you want, boy
All that you can have, boy
Got me spread like a buffet
Bon a, bon appétit, baby

Appetite for seduction
Fresh out the oven
Melt in your mouth kind of lovin'
Bon a, bon appétit, baby



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Il video di "Bon Appétit", del 2017, è ancora più controverso.

Il testo è tutto costruito su un doppio senso che allude al cibo come metafora del sesso. La Perry ha detto che rappresenta la "liberazione sessuale".



Nel video, la Perry viene prima preparata, poi cucinata e poi servita come cibo ad un gruppo di non ben identificati uomini, per cui balla anche la pole dance



In sole 24 ore ha accumulato oltre 16 milioni di visualizzazioni su YouTube, battendo il record precedente stabilito dal video di "Hello" di AdeleA giugno del 2020 ha superato 900 milioni di visualizzazioni.



Secondo alcuni, il video di "Bon Appétit" rappresenta in modo simbolico la sottomissione di Katy Perry all'elite che governa l'industria dello spettacolo, altro che liberazione.


La scena in cui è distesa su una tavola come carne da consumare rappresenta la Perry che si offre ai suoi avidi fans, pronti a divorarla.

La scena in cui le viene bruciata la lingua rappresenta il silenzio al quale sono costrette le star manipolate dallo "star system" in cambio del successo.






Drop the bass mane, the bass get lower
Radio say "speed it up", I just go slower
High like treble, pumping on the mids
Ya man ain't never seen a booty like this

I sneezed on the beat 
and the beat got sicker
Yoncé all on his mouth like liquor
Yoncé all on his mouth like liquor






Il video si apre con un primo piano rallentato della bocca di una donna. 

Beyoncé e altre modelle sono vestite da Karen Langley in pelle, calze a rete e cinturini mentre mostrano il culo, posano provocatoriamente contro un muro, mostrano la lingua mentre la canzone ripete il verso "all on his mouth like liquor".

Il video termina con la cantante che cammina su una passerella tra i fotografi che gridano il suo nome e "Welcome to Paris".

"Yoncé" è la prima parte di "Partition", singolo della cantante americana Beyoncé tratto dal suo quinto album omonimo del 2013.

Una sorta di electro-R&B che si trasforma in dirty hip hop caratterizzato da una linea di basso spinta e una distintiva percusssione. 






Oh, he so horny, yeah, 
he want to fuck
He popped all my buttons, 
and he ripped my blouse

He Monica Lewinsky-ed 
all on my gown

Driver, roll up the partition fast (Hey)
Driver, roll up the partition fast
Handprints and footprints on my glass
Handprints and good grips all on my ass

Private show with the music blasting
He like to call me Peaches when we get this nasty

Red wine drip, we’ll talk that trash
Chauffeur eavesdropping, trying not to crash





Il testo ha fatto scalpore, specialmente la parte in cui Beyoncé chiede al suo autista di creare la "partizione" per poter consumare il rapporto sessuale. 

Eliana Dockterman, sulla rivista "Time", ha definito il contenuto lirico di "Partition", "l'incarnazione del femminismo moderno", elogiando il modo in cui Beyoncé "esprime il desiderio di compiacere il suo partner mantenendo una personalità fieramente indipendente".

Ha raggiunto il numero 23 della classifica Billboard Hot 100, il numero nove nella classifica Hot R&B / Hip-Hop e il numero uno della Hot Dance Club.




"Partition" presenta la sessualità di Beyoncé in una versione esplicita descrivendo un rapporto sessuale sul retro di una limousine.



I video di "Yoncé" e "Partition" sono stati diretti rispettivamente da Ricky Saiz, girato a New York, e da Jake Nava, girato nel club di cabaret parigino "Crazy Horse".

Caitlin White di "The 405" ha scritto che Beyoncé "si erge a Dea del sessoallo stesso tempo desiderante e desiderata, appagante e appagata". 

Michael Zelenko di "The Fader" ha riscontrato invece "una visione iper-sessualizzata fatta di labbra rosso rubino, lingue, hot pants e tutine a rete".




La storia del video, con lo scopo di illustrare il testo della canzone, raffigura le fantasie sessuali di una casalinga ricca e annoiata, interpretata da Beyoncé, che cerca di sedurre il suo uomo. 
Ad un certo punto viene vista entrare con un cappotto nero e lingerie in una limousine in cui si trova Jay-Z.


L'auto si ferma di fronte al Crazy Horse. Le seguenti scene mostrano la cantante sul palco ballare in modo erotico, lasciando ben poco all'immaginazione, finanche esibirsi in una pole dance con altre ballerine. 
La cantante indossa un corsetto di Christian Lacroix, guanti di pizzo di Chanel e una maschera di cristallo di Atelier Swarovski.


La giornalista Sarah Crompton ha scritto che il video "è adatto per un sito web porno".
Secondo Vivienne Pattison, di Mediawatch-UK, "Beyoncé ha minato il suo status di modello in grado di conferire potere alle donne".
Il giornalista televisivo Bill O'Reilly ha detto che il video di "Partition", rappresentando la glorificazione del sesso nella parte posteriore di una limousine, influenza negativamente le ragazze adolescenti.
In risposta, Kevin Allred della Rutger University, ha sostenuto che "Beyoncè mette in scena l'oggettificazione storica di corpi femminili neri fino a costringere lo spettatore ad essere complice".
Di sicuro, i video di "Yoncè" e "Partition" sono particolarmente significativi per aver ulteriormente rinsaldato il connubio pop porno tra musica e moda.





Flexing real tight
Keep on moving too nice
Move it for me tonight
Let me see you sexercise
It's not just your body
Got to 
keep it up with me
My mind is seven sea
Let me see you sexercise

Feel the burn Sexercize
Let me see you take it down, 
Let me see you take it up
Let me see you bounce, 
bounce, bounce, bounce



"Sexercize", della cantante australiana Kylie Minogue, tratta dal suo dodicesimo album in studio del 2014, "Kiss Me Once", è una canzone pop-dance con un arrangiamento dubstep, un tipo di musica elettronica uptempo sincopata e distorta, che è stata accostata ad alcune canzoni della cantante Rihanna.

Il testo racconta di un rapporto sessuale descrivendolo come una sorta di esercizio ginnico. 





Sono stati girati due video ufficiali per promuovere "Sexercise". 

Uno  breve, diretto da Roman Coppola e Chandelier Creative, ispirato al cortometraggio "Kustom Kar Kommandos" di Kenneth Anger del 1965, l'altro dal fotografo Will Davidson.


In entrambi, in modo stilizzato, si fa bella mostra del corpo femminile.



Quello di Davidson è il più coerente con il testo, un omaggio al video della canzone "Physical" di Olivia Newton-John del 1981, un tour de force voyeuristico in versione pop porno.

A giugno del 2018 ha superato 11 milioni di visualizzazioni.






Matt Bagwell, su "Huffington Post", lo ha paragonato al video di "Spinning Around", scrivendo: "Sin da quando i leggendari hot pants d'oro l'hanno catapultata sulla scena pop nel 2000 ci stavamo chiedendo quando il suo sedere sarebbe riapparso. L'attesa è finalmente finita".


ì





Have you seen her
On the dance floor
She got the boom, 
shake the room

You're gorgeous
I mean you're fine
You're sexy
But most of all
You are just absolutely 
booty-full

Big, big booty, what you got? 
A big booty (Work)
Big, big booty, what you got? 
A big booty (Shake that)
Big, big booty, what you got? 
A big booty (Go to work)
Big, big booty, what you? 
(Ain't that a freak) Huh





La risposta a "Sexercise" è "Booty", un altro manifesto del pop porno, della cantante americana Jennifer Lopez, tratto dal suo ottavo album del 2014, "A.K.A.".

Un brano di impronta dance, destinato alla pista da ballo, dal sapore mediorientale, con forti percussioni e un riff di tastiera asiatico. 

Il testo invita le ragazze a ballare e divertirsi, raccomandando di agitare e mostrare per bene le chiappe.

La revisione pop porno di "Shake Your Moneymaker".

Nella version remix ufficiale la voce di Pitbull è sostituita da quella della rapper Iggy Azalea.




Il video musicale per il remix, diretto da Hype Williams, mostra la Lopez e la Azalea mentre danzano in costumi da bagno "rivelatori", prima di essere inzuppate d'acqua. 

Katie Atkinson di Billboard ha detto che il video "offre esattamente ciò che promette la canzone", aggiungendo che, in confronto, il video pop porno di "Anaconda", di Nicky Minaj, appare perfino più "sottile".



"L'intercambiabilità dei corpi delle due protagoniste ne rafforza ancora di più l'oggettificazione", ha scritto un recensore per il sito musicale "Hitflix".

Una rappresentazione pop-pornografica della donna, libera di farsi oggetto dello sguardo e del titillamento maschile, e, allo stesso tempo un modello di corpo e di comportamento femminile spacciato per femminista.





Lopez e Azalea hanno eseguito "Booty" per la prima volta insieme in diretta televisiva agli American Music Awards il 23 novembre 2014, insieme ad un gruppo di ballerini e ballerine.




Una performance storica: la Lopez, in completino rosso fiammante, ha agitato il suo moneymaker davanti ad una folla in tripudio.






Il culo di Jennifer Lopez è diventato un potente simbolo della legittimazione pop-pornografica, a tal punto che la persona della Lopez è ormai del tutto identificata con il suo maestoso sedere. 

La chiamano "The Butt".





Votata da un referendum della rivista Playboy come "la donna più sexy del pianeta", a dicembre del 1999 la Lopez ha sottoscritto una polizza con una compagnia assicuratrice di New York di un miliardo di dollari per cautelare il suo prezioso moneymaker.





"Booty" ha contagiato i social media scatenando una vera e propria pandemia pop porno.

Il "lato B" femminile è diventato un'ossessione per la cultura pop (porno) contemporanea.

I gloriosi e possenti deretani di Jennifer Lopez, Beyoncè, Rihanna, Nicky Minaj, Kim Kardashian, hanno rivoluzionato i canoni di bellezza femminilipiù grande è il retro, più lo si mostra nei social media, più sexy e attraenti si appare.

È nata la mania del "belfie", o "backside selfie", il selfie del proprio lato B, che ha infestato e reso popolare Instagram.

L' "Invasione degli Ultraculi" è inarrestabile.






To my homegirls here 
with the big butt
Shaking it like we 
at a strip club
Remember 
only God can judge ya
Forget the haters, 
'cause somebody loves ya

Red cups and sweaty bodies
 everywhere
Hands in the air 
like we don't care
'Cause we came to have 
so much fun now (hey, hey, hey)

It's our party, 
we can do what we want (EarDrummers)
It's our party, 
we can say what we want (Mike WiLL Made-It)
It's our party, 
we can love who we want
We can kiss who we want
We can screw who we want







Sono passati 30 anni da "Girls Just Want To Have Fun". 




"We Can't Stop" della cantante americana Miley Cyrus, tratto dall'album "Bangerz" del 2013, è una canzoncina pop-dance tutta incentrata su una festa tra amiche in casa.

Un nuovo inno alla libertà e al cameratismo femminile, ma molto più "dirty".




Ci sono riferimenti espliciti al sesso e al consumo di droghe come l'estasi e la cocaina.

Ha raggiunto la posizione numero due della Billboard Hot 100, rimanendovi per tre settimane, il numero tre della Canadian Hot 100 e la cima delle classifiche in Nuova Zelanda e nel Regno Unito.

gennaio del 2014 le vendite hanno superato la quota di 2 milioni di copie negli Stati Uniti.





Il video di accompagnamento diretto da Diane Martel ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, divise nelle loro opinioni riguardo l'immagine sempre più provocatoria della Cyrus.

Ha stabilito due record su Vevo: 10,7 milioni di visualizzazioni nelle prime ventiquattro ore dalla sua uscita; 100 milioni di visualizzazioni dopo trentasette giorni. 

Bonnie Fuller, su "Huffington Post", ha elogiato la "spensierata libertà con cui le giovani donne di oggi esplorano e celebrano la propria sessualità".





Miley Cyrus ha dichiarato: "Mi sento come una delle più grandi femministe del mondo perché dico alle donne di non aver paura di nulla".




Il femminismo rivendicato da Miley Cyrus è comune a tutta la slutwave: incentrato sul potenziamento individuale, il self-empowerment, non sulla lotta contro strutture di potere istituzionali; 

è liberale fino ad essere libertario, invita a non aver paura di fare e dire quello che si vuole, a proclamare ed esibire la sessualità in modo esplicito, perfino osceno, senza riguardo, riappropriandosi della cultura maschilista e misogina.

La domanda è: quanto c'è di autentico?




La tragressiva Miley Cyrus, ex bambina prodigio della Disney, è stata plasmata dal manager Larry Rudolph (lo stesso di Britney Spears).

Non bisogna dimenticare che dietro ad ogni nuova pop star c’è un grande investimento dell’industria discografica e dello star system.





«Sia l’oscenità che la pornografia sono state integrate da molto tempo. In quanto merci comunicano anch’esse l’intero repressivo» (Herbert Marcuse).


Il messaggio di libertà e permessivismo sessuale si diffonde attraverso ciò che gli accademici chiamano la "sessualizzazione della cultura". a cui contribuisce l'intero "mediascape": televisione, giornali, pubblicità, cinema, musica, videogames, social media.



Il termine "Raunch Culture" ("Cultura dell'Osceno"), nato nel 2005 con il libro "Female Chauvinist Pigs: Women and the Rise of Raunch Culture" della femminista Ariel Levy (in it. "Sporche Femmine Scioviniste. Le Donne e l'Irresistibile Ascesa della Raunch Culture") è spesso usato in modo intercambiabile con il termine "pornificazioneper descrivere il processo attraverso il quale la pornografia è stata integrata nella cultura popolare.

Il mondo delle merci, che ha storicamente attuato la sostituzione tra desiderio e consumo, è sempre più esplicitamente influenzato dalla porno-cultura che, in varie tonalità e gradazioni, fa sempre più parte delle esperienze di consumo quotidiane e permea le pratiche sociali e la dimensione pubblica contemporanee.


Oltre a quello della Levy i testi di riferimento sono:




"Pornified: How Pornography is Damaging Our Lives, Our Relationships and Our Families", di Pamela Paul; 



"Pornland: How Porn Has Hijacked Our Sexuality", di Gail Dines;



"Big Porn Inc: Exposing the Harms of the Global Pornography Industry", di Melinda Tankard Reist e Abigail Bray;




"Pop-Porn: Pornography in American Culture", di Ann Hall e Mardia Bishop, 



"The Porning of America: The Rise of Porn Culture", di Carmine Sarracino e Kevin M. Scott; 



"Pornification: Sex and Sexuality in Media Culture", di Susanna Paasonen, Kaarina Nikunen e Laura Saarenmaa; 




"Living Dolls The Return of Sexism", di Natasha Walter;



"Sex Sells: The Media’s Journey from Repression to Obsession", di Rodger Streitmatter

"Overloaded: Popular Culture and the Future of Feminism", di Imelda Whelehan



"Mainstreaming Sex: The Sexualisation of Western Culture" di Feona Attwood, 



"Getting Off: Pornography and the End of Masculinity" di Robert Jensen;


senza dimenticare "Porno Impero", di Alexxx Mannucci.





In "The Lolita Effect: The Media Sexualisation of Young Girls and What We Can Do About It", Meenakshi Gigi Durham analizza i modi in cui la raunch culture influenza la sessualizzazione precoce delle ragazze pre-adolescenti. 

"I media rivolti alle ragazze sono stati rapidi nel capitalizzare su questo... lavorano duramente per garantire che la sensualità sia centrale nella coscienza delle ragazze e si rivolgono sia ai preadolescenti che agli adolescenti con messaggi a sfondo sessuale". 

La Durham sottolinea anche l'importanza attribuita dai media al concetto di "hotness". Afferma che "Hot è il più alto riconoscimento che una ragazza può ottenere".






Non solo le donne vengono oggettificate (come in passato), ma, attraverso la pubblicità del "midriff", che espone donne con la pancia nuda, vengono anche spacciate per soggetti attivi che scelgono liberamente di auto-oggettificarsi.

"La nuova concezione della cultura della volgarità come un percorso verso la liberazione, piuttosto che l'oppressione, è una fantasia conveniente (e redditizia) senza nulla a sostegno" (Ariel Levy).

Ci troviamo di fronte a ciò che è più distante dalla liberazione, ovvero la pornificazione: la trasformazione di ogni donna in una "pòrne", una prostituta.





"Il filosofo marxista Herbert Marcuse sosteneva che il controllo di massa è assicurato dal Principio del Piacere, facendo in modo che le persone siano costantemente titillate, distratte, infatuate di stimoli mondani, in grado di saziare tutti i loro desideri più banali. La gratificazione sensuale deve essere istantanea, ininterrotta e perpetua" (Michael Tsarion).





Questo è il Pop Porno: un deliberato tentativo di instaurare una società gradualmente sempre più demoralizzata e docile attraverso la pornificazione della cultura.



BIBLIOGRAFIA

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Bonnie Fuller. "Miley Cyrus: 'We Can't Stop' Video Celebrates Female Sexual Liberation". The Huffington Post. June 19, 2013.



TO BE CONTINUED



SEASON 1: BACKLASH



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