sabato 23 gennaio 2021

BLURRED LINES



I hate these blurred lines
I know you want it


GENERE: MUSICALE, STORICO

SEASON 2

EPISODE 3

PARENTAL ADVISORY: SEXUALLY EXPLICIT CONTENT





SIGLA




One thing I ask of you
Let me be the one you back that ass up to (come on)
Go, from Malibu to Paris, boo
Yeah, had a bitch, but she ain't bad as you
So, hit me up when you pass through
I'll give you something big enough to tear your ass in two
Swag on 'em even when you dress casual
I mean, it's almost unbearable

Shake your rump
Get down, get up-a
Do it like it hurt, like it hurt
What you don't like work?
Hey! (Everybody, get up)
I hate these blurred lines





"Blurred Lines" del cantautore statunitense Robin Thicke con la partecipazione di  Pharrell Williams e il rapper T.I. è stata rilasciata il 26 marzo 2013.

Una canzone pop funky dal ritmo travolgente, impossibile non ballarla. Il falsetto di Thicke richiama il Prince di "Kiss".

È stata accusata di aver plagiato la famosa "Got to Give It Updi Marvin Gaye.

A marzo 2015 un tribunale federale di Los Angeles ha condannato Thicke e Williams al pagamento di 7.3 milioni di dollari per violazione del copyright.




Il video è stato rilasciato in due versioni.

Il video diretto da Diane Martel presenta Thicke, il rapper T.I. e Pharrell in piedi di fronte a uno sfondo rosa chiaro mentre flirtano con tre modelle che posano e ballano. In vari punti compare l'hashtag "#THICKE", mentre verso la fine appare la scritta "ROBIN THICKE HAS A BIG DICK" formata da palloncini argentati.


Nella versione non censurata le modelle Emily Ratajkowski, Jessi M'Bengue e Elle Evans appaiono in topless vestite solo con un tanga color carne

Questa versione è stata rimossa da YouTube per violazione dei termini di servizio del sito, ma ripristinata con un limite di età. A partire da gennaio 2020, il limite di età non esiste più.

Ha generato oltre 1 milione di visualizzazioni nei giorni successivi alla sua uscita su Vevo. A partire da febbraio 2019 su YouTube ha superato 60 milioni di visualizzazioni.


Il testo e il video di "Blurred Lines" hanno fatto molto discutere, sono stati accusati di promuovere la misoginia e la cultura dello stupro.

Nel Regno Unito alcune istituzioni e sindacati di studenti delle università hanno bandito il video e l'uso della canzone.

L'associazione studentesca dell'Università di Edimburgo ha dichiarato che la canzone viola la sua politica contro la "cultura dello stupro" promuovendo un atteggiamento malsano nei confronti del sesso e del consenso.

Commercialmente è stato un enorme successo.

È diventato uno dei singoli più venduti di tutti i tempi, raggiungendo quota 14,8 milioni, battendo contemporaneamente il record per aver raggiunto il più grande pubblico radiofonico della storia.

In un'intervista, Thicke ha cercato di chiarire il significato del titolo, "Linee Sfocate", dicendo che si riferisce alla dicotomia "good girls / bad girls" ("brave ragazze / cattive ragazze").

In realtà si tratta di un testo dirty che in alcuni passaggi ci va giù pesante.




Tricia Romano di The Daily Beast ha scritto che la canzone e il video banalizzano il consenso sessuale. Afferma che il verso "I Know You Want It" ("Lo so che lo vuoi") promuove la cultura dello stupro.

Jennifer Lai di Slatepur concordando che il video "indubbiamente oggettifica le donne", contrasta le critiche secondo cui la canzone incoraggia lo stupro citando i versi "go ahead/get at me" e "So I'm just watchin' and waitin'/ for you to salute the truly pimpin'", in cui Robin e T.I. lasciano il campo aperto.

Thicke ha spiegato che la sua intenzione era di incoraggiare una conversazione sul contenuto della canzone, dicendo: "In realtà è femminista, sta dicendo che le donne e gli uomini sono uguali come animali e come potere".

Il messaggio sarebbe dunque del tutto opposto a quello che è stato recepito.

Williams ha esposto la sua difesa durante un'intervista con Pitchfork Media, respingendo la tesi che la canzone sia "sessualmente predatoria" dicendo: "Volevo trattare la misoginia scherzosa del testo rappresentando delle ragazze che avrebbero sopraffatto gli uomini. La performance di Emily Ratajkowski è molto, molto divertente e sottilmente ridicola. Gli uomini sono giocosi e per nulla predatori. Ho consigliato alle ragazze di guardare nella telecamera, questo è molto intenzionale e lo fanno per la maggior parte del tempo; sono nella posizione di potere. Non penso che il video sia sessista. I testi sono ridicoli, i ragazzi fanno gli scemi. Rispetto le donne che criticano le immagini negative nella cultura pop e che trovano la nudità offensiva, ma trovo il video metaforico e giocoso".





A far ulteriormente discutere è stata la performance di Thicke insieme alla bad girl Miley Cyrus in occasione degli MTV Video Music Awards del 2013.

La Cyrus ha prima eseguito "We Can't Stop" poi si è spogliata rimanendo con un completo in due pezzi color pelle.

Ha poi scioccato gli spettatori inchinandosi a novanta gradi, twerkando e strofinandosi  contro Thicke, mimando un rapporto sessuale.





La regia si deve sempre a Diane Martel che già aveva lavorato con la Cyrus per il video di "We Can't Stop".


La performance pop porno della coppia è diventata l'evento più twittato nella storia degli MTV Music Awards: 4,5 milioni di menzioni durante la sola trasmissione nella East Coast.

Il picco di tweets al minuto, 306.100, ha battuto il record stabilito in precedenza dal blackout virale del Super Bowl dello stesso anno.




I membri dell'America's Parents Television Council hanno attaccato MTV per aver trasmesso le esibizioni "inaccettabili" di Miley Cyrus e Lady Gaga.

Quest'ultima, verso la fine dell'esecuzione di "Applause" ha messo in bella mostra il suo fondoschiena coperto solo da un perizoma.


"MTV è riuscita ancora una volta a commercializzare messaggi sessualmente espliciti a minori di 14 anni", ha dichiarato la direttrice Dan Isett.





I came in like a wrecking ball
I never hit so hard in love
All I wanted was to break your walls





La stessa settimana, un'altra performance pop porno di Miley Cyrus ha destato molto scalpore.

"Wrecking Ball"  ha debuttato  alla posizione numero 50 della Billboard Hot 100. Dopo l'uscita del controverso video è diventato il primo singolo numero uno della Cyrus negli Stati Uniti.

A gennaio 2014 ha raggiunto quota tre milioni di copie. A livello internazionale ha scalato le classifiche in Canada, Spagna e Regno Unito e si è classificata tra le prime dieci in gran parte dell'Europa e dell'Oceania.






Nel video la Myrus appare completamente nuda mentre dondola su una palla da demolizione.






Nelle prime 24 ore dopo la sua uscita con 19,3 milioni di visualizzazioni ha stabilito un record su Vevo. 

È stato premiato come miglior video e video dell'anno agli MTV Video Music Awards 2014, come miglior video ai World Music Awards 2014 a Montecarlo.

Michael Hann del Guardian ha scritto che la Cyrus "ha abbracciato la sessualizzazione adottando una iconografia pornografica".

Il video ha superato 1 miliardo di visualizzazioni su YouTube.





Wrap me up so I can't break free,
Don't let go, capture me,
Hold me down so it's hard to breathe,
Lose control, keep your eyes on me.
Tie me down.

Get it, get it
You’ve no right
I give it
Caught for you
I’m a hostage for you
I die for you

Tongue Tied




Sull'onda del successo, non poteva mancare il consueto titillamento sadomaso mascherato da art pop.

Nel video in bianco e nero prodotto dall'agenzia Cadencecon la collaborazione del fotografo Quentin Jones e la supervisione creativa dell'immancabile Diane Martel, la Cyrus si mostra seminuda in varie pose sadomaso.

I critici lo hanno confrontato a precedenti video di
Madonna e al romanzo erotico "Fifty Shades of Grey" ("50 Sfumature di Grigio"), convenendo che la Cyrus consolida l'immagine pubblica sessualmente esplicita che l'ha resa famosa nel 2013.




La Cyrus è vestita con biancheria intima di lattice nero, con del nastro isolante che le copre i capezzoli, e in calze a rete.

Il video alterna le riprese del viso della Cyrus con inserti in stile cartone animato e della Cyrus avvolta da bande di lattice comunemente associate al sadomasochismo.




Inoltre è vista sospesa a mezz'aria, appesa ad un'asta con le gambe aperte, mostrare i glutei alla telecamera. 

È stato definito un "giro di giostra a tema bondage".




Secondo Mike Wass di Idolator, il video di "Tongue Tied" ripristina la posizione di Cyrus come "la regina dello shock" superando  Rihanna, che nel 2014 aveva attirato l'attenzione dei media per essere apparsa nuda sulla copertina della rivista francese Lui.





Oscar Lopez ha sottolineato le somiglianze con le immagini di "Vogue" e "Like a Prayer" di Madonna.

Amiya Moretta ha scritto che il video della Cyrus "sfida gli standard esistenti di espressioni socialmente accettabili della sessualità". 






Ad ottobre del 2013, la cantante irlandese Sinead O’ Connor, dopo che Miley Cyrus l'aveva indicata come un modello per la sua futura carriera, sul suo sito ufficiale le ha indirizzato una lettera  in cui scrive:





“Cara Miley,

sono molto preoccupata per te e per ciò che le persone intorno ti hanno portato a credere o incoraggiano a credere nei loro pensieri, che sia in qualche modo 'cool' essere nuda o leccare mazze nei tuoi video


Non ci sarà altro che danno a lungo andare, nel permettere a te stessa di essere sfruttata e NON è assolutamente in alcun modo un potenziamento di se stessi o di eventuali altre giovani donne l’invio di un messaggio secondo il quale si è valutati (anche da se stessi) più per il proprio fascino sessuale che per il proprio talento.


Al business della musica non frega un cazzo di te o di chiunque di noi. Ti prostituiranno fino a quando ne varrà la pena e sapientemente ti faranno pensare che sia proprio quello che TU vuoi... e quando tu finirai in riabilitazione per esserti prostituita, 'loro' saranno a prendere il sole sul loro yacht ad Antigua, che avranno acquistato con la vendita del tuo corpo e tu ti troverai da sola...".





La deriva pornografica delle pop star femminili ha sollevato l’indignazione di una altra cantante famosa. 

Annie Lennox vorrebbe che i video musicali pop porno siano marchiati da un bollino di riconoscimento a protezione dei più giovani, come il «vietato ai minori di 18 e 14 anni» di una volta.




Parlando con Anna Foster e Peter Allen a BBC Radio 5 Live, ha descritto senza mezzi termini l'immaginario sessualizzato dei video pop moderni come "pornografico".

"Sono per la libertà di espressione. Sono per spingere i confini. Ma questo è troppo, siamo chiaramente nel regno del (pop) porno".




If I told you 'bout my sex life, you'd call me a slut 
Sometimes it's hard to find the words to say




In risposta a "Blurred Lines", la cantante londinese Lily Allen pubblica a novembre 2013 "Hard out Here".

Il titolo è un riferimento alla canzone del 2005 "It's Hard out Here for a Pimp" del gruppo hip hop statunitense Three 6 Mafia pubblicato nel 2005 come tema portante del film "Hustle & Flow - Il colore della musica", premio oscar come migliore canzone.

Il testo di "Hard out Here" parla delle pressioni sull'immagine corporea e la misoginia nell'industria dell'intrattenimento.

Ha raggiunto la posizione numero uno in Austria e la Top 10 di Regno Unito, Germania e Svizzera.

I critici hanno acclamato la canzone definendola "un inno femminista in tutto e per tutto".




Il video diretto da Christopher Sweeney raffigura la Allen mentre subise un intervento di liposuzione e poi balla il twerking con un gruppo di ballerine

Ad un certo punto compare la scritta formata da palloncini gonfiabili "LILY ALLEN HAS A BAGGY PUSSY".




Boy, you the shit, go and take a power shower






Una operazione simile è stata tentata da Jennifer Lopez nel 2014 con "I Luh Ya Papi" insieme al rapper French Montana.

Il testo è pieno di allusioni e riferimenti al corpo della Lopez.




Il video diretto da Jessy Terrero, girato a Miami, ritrae una fantasia della Lopez che oggettivizza sessualmente i maschi.

Lily Rothman della rivista Time ha scritto: "Se veramente la Lopez è arrabbiata per le donne che vengono oggettivate nei video musicali, perché rispondere oggettivando altre persone?".

Nadeska Alexis di MTV News ha elogiato l'inversione di ruoli definendo il video "Blurred Lines per donne".

Ha raggiunto in una sola settimana su Vevo 9,5 milioni di visualizzazioni.





Your bitch wanna party with Cardi
Cartier Bardi in a 'Rari (21)
Diamonds all over my body (Cardi)
Shinin' all over my body (My body)

Cardi took your man, you upset, uh
Cardi got rich, they upset, yeah (From what?)
Cardi put the pussy on Offset (Say what?)
Cartier, Cardi B brain on Offset (21)

Them diamonds gon' hit like a bitch on a bitchy ass bitch






"Bartier Cardi" della rapper americana, ex spogliarellista,  Cardi B,  con la voce ospite del rapper di Atlanta 21 Savage, è uscito come singolo a dicembre 2017.

La Cartier è un'azienda francese di beni di lusso nota per i suoi gioielli e orologi. Fondata a Parigi nel 1847 da Louis-François Cartier, ha una lunga storia di vendite a reali e celebrità. 





Cardi B rappa una serie di rime in tripletta su una base minimale trap e accordi di synth. Parla della sua attrazione per i diamanti, le auto sportive e il sesso.

21 Savage rappa dello stesso tema da una prospettiva maschile.

Assumendo il ruolo tradizionalmente occupato da rapper maschi, Cardi B si auto-proclama come una "bitch" dominatrice in grado di usare in modo indipendente il proprio corpo e il proprio fascino per raggiungere il successo e uno stile di vita lussuoso.




Anche il video, diretto da Petra Collins propone una inversione del ruolo di genere: le donne hanno un ruolo predominante mentre gli uomini assumono un ruolo passivo.

Su ognuno è tatuato il nome Cardi.

Allo stesso tempo però, Cardi B si promuove come oggetto sessuale usando la stessa retorica misogina e sessista del rapper Savage 21, che compare anche nel video.


Un altro esempio di blurred lines tra ruoli di genere, sessismo e femminismo, tradizione e innovazione, pop e porno.





I've been here all night (Ariana)
I've been here all day (Nicki Minaj)
And boy, got me walkin' side to side
(Let them hoes know)

Uh, yeah
This the new style with the fresh type of flow





Nel 2016, il duo femminile composto da Ariana Grande e Nicki Minaj pubblica il singolo "Side to Side".

Il testo descrive la sensazione di dolore che segue ad un rapporto sessuale un po' troppo spinto.

In un'intervista al giornalista di MTV News Gaby Wilson, la Grande ha spiegato che "l'intera canzone parla di una cavalcata che porta al dolore". 

Deepa Lakshmin di MTV ha notato che quando la Minaj dice le parole "bicicletta" e "triciclo", si sta riferendo a "qualcosa di un po' più audace del normale allenamento in palestra".

La canzone Ha raggiunto la posizione numero 4 nella Billboard Hot 100 degli Stati Uniti, nella UK Singles Chart e nella Canadian Hot 100, il numero 3 in Australia e il numero 2 in Nuova Zelanda.

Ha venduto 1,1 milioni di copie nel 2018 ed è stato certificato quadruplo platino dalla Recording Industry Association of America (RIAA).



Il video diretto da Hannah Lux Davis è stato presentato in anteprima sul sito web del marchio di abbigliamento americano Guess il 28 agosto 2016.

Si vedono un bel po' di culi femminili mentre fanno la ciclette, le due pop porno stars in una palestra, poi a giocare con uomini a torso nudo in una sauna.

Il 19 settembre 2016 ha superato i 100 milioni di visualizzazioni, diventando il dodicesimo video musicale certificato Vevo della Grande e il diciottesimo della Minaj.

Il 29 giugno 2017 ha superato il miliardo di visualizzazioni su YouTube. Ad ottobre 2020, ha superato 1,8 miliardi di visualizzazioni, rendendolo uno dei 70 video di YouTube più visti. Successivamente è diventato il video più visto di Grande, superando "Problem".

A gennaio 2021 ha raggiunto il miliardo di streaming su Spotify, diventando l’unico duetto femminile a raggiungere questa cifra astronomica di ascolti.



Un altro esempio di come nel Pop Porno l'oggettificazione sessuale, che sfrutta principalmente il corpo femminile, non manchi di oggettificare anche quello maschile, "Side to Side", come dice il titolo.



Anytime I'm alone, I can't help thinking about you
All I want, all I need, honestly, it's just me and you
He giving me that good shit
That make me not quit, that good shit
He giving me that good shit
That make me not quit, that good shit
Oh, he give it to me
Everyday, everyday, everyday
He give it to me
Everyday, everyday, everyday
Anytime, anywhere, baby boy, I can misbehave
Breathe me in, breathe me out, fill me up
Running through your veins



La Grande ha subito diversi attacchi, ricevendo anche pesanti insulti, sui social media da chi l'accusa di promuovere attraverso la sessualizzazione della sua musica e dei suoi video una oggettificazione delle donne sempre più comune alle pop pornostars contemporanee.






La Grande ha risposto alle accuse twittando: "Non sono un pezzo di carne".







Ariana Grande lamenta di essere oggettivizzata dagli haters mentre lei stessa si marchia e si vende come oggetto sessuale, secondo i diktat dell'industria porno-discografica.





La rivista Time ha nominato Ariana Grande come una delle 100 persone più influenti al mondo nel 2016. Billboard l'ha eletta "donna dell'anno" nel 2018.





Dopo i duetti con Justin Bieber e Lady Gaga ha chiuso in trionfo il 2020 con il singolo "Positions" diventando la prima e unica artista della storia ad aver debuttato alla n°1 della Billboard Hot 100 tre volte in un anno.





Su Spotify ha superato gli 81 milioni di ascoltatori mensili salendo al terzo posto delle artiste più ascoltate al mondo dopo Billie Eilish e Taylor Swift.





You see a bad bitch coming, tell yo ass to hold up
I'm in that new new meeting Nunu when I roll up
I told the valet, "Park the Benz and bring the Rolls up"

He see me lookin' pretty every time he scroll up
Might gotta let the blicky hit you if you stroll up
Now put your hands up, it's a hold up
Run me the money

'Cause I be the baddie B, Barbie Tingz
Banging body B, everybody be on my D
Yo I gotta be in reality, suck a D if you doubted me
Back of the back, back of the back
Back of the back, back of the back






Nicki Minajla rapper femminile più venduta della storia, è una "video vixen", un modello femminile interpretato più spesso da una donna di colore o una latina, "razzialmente ambigua", che appare nei video musicali orientati verso l'hip hop.

Il termine si usa negativamente per indicare una forma sfumata di prostituzione sfruttata dalla musica pop, specialmente dal genere hip hop.




Real hot girl shit
Real, real ass bitch, give a fuck 'bout a nigga
Hot Barbie summer
(What Juicy say? He be like, "Shut the fuck up")
Real, real, real ass bitch, give a fuck 'bout a nigga
(Don't run from me, friend, haha)
Real ass nigga, give a fuck 'bout a bitch
It is what it is, this some five star dick
She a big ol' freak, it's a must that I hit
It's a Hot Girl Summer, so you know she got it lit
Real ass bitch, know she got it lit
Hot Girl Summer so you know she got it lit, yeah
Real ass bitch, know she got it lit
Hot Girl Summer so you know she got it lit, yeah, yeah (hey, hey, hey, look)





I critici suggeriscono che le video vixen sono generalmente collocate in ruoli subordinati e sottomessi, come oggetti sessuali, mentre gli artisti maschi sono generalmente mostrati in posizioni di potere.




"Le performance teatrali della Minaj sono fondate sul suo corpo iper-sessuale creato e offerto come un prodotto esclusivamente per il pubblico consumo"(Margaret Hunter, Alhelí Cuenca).






Verso la fine del 20° secolo, la misoginia presente nella più ampia cultura hip hop ha iniziato a sposarsi diffusamente con la cosiddetta "pornificazione" del genere portando a un discorso visivo che ha offuscato le linee tra video musicali e contenuti pornografici per adulti.


Allo stesso tempo, il crescente successo commerciale del genere combinato con lo sviluppo della globalizzazione ha trasformato l'hip hop in un potente prodotto omogeneizzato e mercificato con il potere di influenzare un vasto pubblico globale.

La disponibilità dei video sulle piattaforme online garantisce una facile e diretta accessibilità internazionale.







Il video di "Anaconda" di Nicki Minaj, ad agosto 2014, 11 giorni dopo la pubblicazione, ha raggiunto 100 milioni di visualizzazioni su Vevo.

Il video di "Hotline Bling" di Drake, uscito nel 2015, a giugno 2020 ha raggiunto 1,6 miliardi di visualizzazioni su YouTube.

Questa immensa popolarità del genere significa anche che un enorme numero di persone consumano immagini sessiste in cui "le donne vengono abitualmente umiliate e utilizzate per il piacere sessuale maschile(Margaret Hunter, Kathleen Soto).




See the black blazion, something smells amazing
I gotta chick rolling up half black and Asian
Another one paging telling me to come over
Her husband on vacation and left her home alone
I used the v-12 powers, weight loss powers
From Phat Farm to Iceberg Slim in one shower
Get a room in trump towers just to hit for 3 hours
Get the bitch up out the room 'cause she used the word ours




Nel 2004, il video di Nelly per la sua canzone "Tip Drill" è stato particolarmente criticato per l'oggettificazione sessuale delle donne.

"Tip Drill" è un gergo sessuale afroamericano che indica una donna con un corpo attraente e tratti del viso meno attraenti.

Il video mostra donne in bikini che danzano e simulano vari atti sessuali, uomini che gettano soldi sul seno e sui glutei delle donne e Nelly che passa una carta di credito tra i glutei di una donna.

Nel 2004, studentesse di studi femminili allo Spelman College di Atlanta, in Georgia hanno protestato contro la misoginia nella musica rap e nello specifico contro il video di "Tip Drill" nominato "Misogynist of the Month".





Bitch, hit that track, catch a date, and come and pay the kid
Look baby this is simple, you can't see
You fucking with me, you fucking with a P-I-M-P



Il gangsta rap ha enfatizzato l'iper-mascolinità aggressiva e una gerarchia sessista che esalta la figura del magnaccia che sfrutta sessualmente le donne.






Treat 'em like a prostitute
Don't treat no girlie well, treat no girlie well
Treat no girlie well until you're sure of the scoop
'Cause all they do is they hurt and trample



Nel brano del 1988 “Treat Her Like A Prostitute”, Slick Rick consiglia ai suoi ascoltatori maschi di considerare le loro relazioni sessuali con le donne come puramente transazionali, avvertendo che impegnarsi in qualsiasi altro approccio può rendere vulnerabili dal punto di vista emotivo o finanziario. 

"La mentalità ‘gansta’s up, ho’s down’ dell' hip hop dei tardi anni '80 ha gettato le basi per il paradigna 'pimp-playa-bitch-ho' - pappone che sfrutta le puttane - divenuto dominante" (Tricia Rose). 

Questa gerarchia di genere sessista eteronormativa comune nell'industria commerciale dell'hip hop è stata stabilita attraverso la graduale "pornificazione" dell'hip hop.





"Attraverso la retorica ma soprattutto attraverso i video musicali, l'industria commerciale dell'hip hop si è fusa con quella dell'intrattenimento per adulti: la sua ipermascolinità associata alla ribellione hanno fornito il quadro perfetto per le immagini pornografiche di donne sottomesse sessualmente oggettificate" (Mireille Miller-Young).




All you girls in here, if you're feeling thirsty

Come on take a sip 'cause you know what I'm servin', ooh



La creazione di contenuti sessualmente espliciti nell'hip hop è diventata il nuovo standard industriale e l'ordine culturale dominante.








She's a big booty bitch showing ass and cheeks (yeah)
She's a walking bag of money, she's a masterpiece
The way she running game on you, she's an athlete (go)







Black girl got a ass
It ain't a secret
Baby turn around
I wanna see it, tryin' to see it, gotta see it
I wanna see that babu iam bam, baram bam baram
Babu iam bam, baram bam baram





Il video della canzone "Can't Believe It" del rapper americano Flo Rida, con la partecipazione del rapper cubano-americano  Pitbull, diretto da Geremey and Georgie Legs, è una parodia seapunk del video di "Bubble Butt" di Major Lazer che a sua volta si rifaceva a "Baby Got Back" di Sir Mix A Lot.

Il fondoschiena delle donne di colore diventa ubiquo, surreale, iper-realistico, fino a far scomparire del tutto il viso.

Il massimo grado di pornificazione.




Turn around, stick it out
Show the world you got a
Bubble butt, bubble, bubble, bubble butt






Nel 2005, l'ex modella di video musicali hip hop Karrine Steffans ha scritto il libro "Confessions of a Video Vixen", in cui descrive il degrado delle donne nel mondo dell'hip hop.

Un'altra modella, Candace Smith, ha dichiarato in un'intervista alla XXL: "Ciò che ho visto sui set di video hip hop è un completo degrado".





Il sex appeal è la moneta con cui le donne nel mondo della musica sono valutate e svalutate, in particolare quelle di colore.

Le rapper femminili come Lil 'Kim, Nicky Minaj, Cardi B, Megan The Stallion, Trina, sono spesso accusate di svendersi e incolpate per la partecipazione allo sfruttamento delle donne.




L'espressione "oggettivazione sessuale" è stata utilizzata per la prima volta nel 1785 dal filosofo Immanuel Kant, il quale affermò che quando una persona viene considerata solo come mezzo di soddisfacimento del piacere sessuale di un altro soggetto, allora si può parlare di oggettificazione.

È fondamentale, per Kant, che ogni persona rispetti l'altrui umanità, così come la propria. L'umanità non deve mai essere trattata semplicemente come un mezzo, ma sempre allo stesso tempo come un fine.

La prostituta che si offre come oggetto per soddisfare i desideri sessuali dei suoi clienti è colpevole, secondo Kant, "del sacrificio della sua umanità".




Gli studi hanno dimostrato che le persone oggettificate vengono catalogate nella categoria degli oggetti, a cui non appartengono.


Diversi  altri studi hanno dimostrato che i video pornografici contribuiscono all'aumento della violenza nei confronti delle donne perché sono altamente diffusi e desensibilizzano gli spettatori che si assuefanno alle immagini pornografiche. 




L'industria della musica e dell'intrattenimento promuove incessantemente la pornografia, sia in forme soft che hard, attraverso tutti i media. 

Con i video musicali, altamente influenti per i giovani, ha trovato il mezzo perfetto, poiché questi video vengono spacciati per arte e non sono quasi più soggetti a censura, si diffondono su Internet alla velocità della luce.

L'inganno nasconde una falsa rivoluzione sessuale.

Il Pop Porno in realtà celebra lo sfruttamento sessuale e la prostituzione delle donne, dei loro corpi, come emancipazione femminile.



Instinct leads me to another flow
Every time I hear a brother call a girl a bitch or a ho
Tryna make a sister feel low
Now everybody knows there's exceptions to this rule
You know all of that gots to go
But don't you be calling me out my name
Now don't be gettin' mad, when we playin', it's cool
I bring wrath to those who disrespect me like a dame

U.N.I.T.Y., U.N.I.T.Y. that's a unity (Here we go, you gotta let him know)
(Come on, here we go)
Infinity to infinity (You ain't a bitch or a ho, here we go)
U.N.I.T.Y., Love a black woman from (You gotta let him know)



In risposta alla degradazione misogina e sessista del gangsta rap la rapper americana Queen Latifah nel 1994 ha pubblicato la canzone "U.N.I.T.Y." premiata con un Grammy Award.

Il testo si confronta con la mancanza di rispetto delle donne nella società, in particolare nella cultura hip-hop, rivendicando l'autonomia e la proprietà del corpo nero femminile.






If If he got a Mandingo, then I buy him a dashiki
And bust this pussy open in the islands of Waikiki
Kiss my ass and my anus, 'cause it's finally famous

B-B-Big Sean, b-boy, how big is you?
Gimme all yo' money and gimme all yo' residuals
Then slap it on my ass, ass, ass


Nicki Minaj, che sfrutta e vende la sua figura voluttuosa passando per un simbolo del femminismo nella musica hip hop, simboleggia in realtà la degradazione pop pornografica avvenuta negli ultimi due decenni che ha portato all'ascesa delle video vixen, niente altro che prostitute.




Queste donne, assoggettate ai padroni maschi dell'industria discografica, partecipano attivamente a diffondere l'oggettificazione sessuale, che sigifica ridurre una persona ad un corpo valutato principalmente per il suo uso (o consumo) da parte di altri.

Sia nella presentazione visiva dei loro corpi (esposizione della pelle e primi piani delle parti del corpo) sia nelle loro performance (usando danza o gesti sessuali espliciti rivolti allo sguardo maschile) recitano un copione che qualcun altro ha scritto per loro.







L'esposizione continua di donne rappresentate come oggetti sessuali alimenta negli uomini la convinzione che tutte le donne siano delle prostitute (pornificazione) e le principali responsabili delle aggressioni sessuali (cultura dello stupro, slut-shaming).


Alyn Pearson, autrice di "Rape Culture: Media and Message" scrive che  "la cultura dello stupro mercifica la sessualità delle donne e debilita la loro azione sessuale, celebrando al contempo il dominio degli uomini sulle donne e gli ideali di virilità violenta".

La pornografia "normalizza sempre più il comportamento sessuale aggressivo, offuscando i confini tra consenso, piacere e violenza" (Linda Papadopoulos).

"La pornosfera riconfigura lo spazio sessuale facendo crollare i confini tra la sfera privata e quella pubblica" (Brian McNair).


BIBLIOGRAFIA




Immanuel Kant, "Lectures on Ethics"New York: Harper and Row, 1963.

Karrine Steffans, "Confessions of a Video Vixen", HarperCollins, 2005

Margaret Hunter, Alhelí Cuenca, "Nicki Minaj and the Changing Politics of Hip-Hop: Real Blackness, Real Bodies, Real Feminism?",  Johns Hopkins University Press, 2017

Margaret Hunter, Kathleen Soto, “Women of Color in Hip Hop: The Pornographic Gaze", Race, Gender & Class, Vol. 16, No. 1/2, 2009

Tricia Rose, "The Hip Hop Wars: What We Talk About When We Talk About Hip Hop – And Why It Matters", Perseus Books Group, 2008. 

Mireille Miller-Young, "Hip-Hop Honeys and Da Hustlaz: Black Sexualities in the New Hip-Hop Pornography", Meridians, Vol. 8, No. 1, 2008, Duke University Press

Jennifer C. Nash, "The Black Body in Ecstasy: Reading Race, Reading Pornography", Duke University Press, 2014.

Linda van Rooij, “I Don’t Dance Now, I Make Money Moves Female Representation in Contemporary Commercialized American Hip Hop Music Videos", MA Thesis, 2018.

Alyn Pearson, "Rape Culture: Media and Message"Off Our Backs, Vol. 30, No. 8, august/september 2000.

Linda Papadopoulos, "Sexualisation of Young People: Review", Home Office, 1 February 2010.

Brian McNair, "Striptease Culture", Routledge, 2002



TO BE CONTINUED



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